Samarate, l'ultima tragedia. Quando si uccide in famiglia: bilancio di 10 anni di stragi

In un decennio, secondo la banca dati Eures, ci sono state 131 stragi familiari con 287 morti. In 9 casi su 10 i responsabili sono uomini

I rilievi dei carabinieri dopo la strage di Samarate

I rilievi dei carabinieri dopo la strage di Samarate

Milano, 4 maggio 2022 - Sangue in famiglia, un'emergenza senza fine. La tragedia di Samarate, in provincia di Varese, è purtroppo solo l'ultima di una lunga serie di casi che si sono verificati in Italia. Il bilancio degli ultimi dieci anni è drammatico: 131 stragi familiari e 287 morti. Sono i numeri emersi dall'indagine della banca dati Eures, secondo cui 9 responsabili su 10 (il 90,1%) sono uomini.

Orrore a Samarate

A Samarate, Alessandro Maja, 57 anni, avrebbe colpito nel sonno con un martello la moglie, Stefania Pivetta, 56 anni, e la figlia Giulia, 16 anni, uccidendole, e il figlio Nicolò, 23 anni, ferito alla testa e trasportato all'ospedale di Varese in gravi condizioni. I due giovani sono stati aggrediti nel letto della loro camera, la madre sul divano. Il padre e marito, ancora sporco di sangue, avrebbe cercato poi di uccidersi dandosi fuoco. Al momento si trova piantonato all'ospedale di Varese, 

Donne nel mirino

Nella larga maggioranza delle stragi familiari commesse da un uomo, la vittima principale è la moglie o l'ex moglie (con 66 vittime dal 2010, pari al 56%), mentre i figli o altri parenti rappresentano le "vittime collaterali" di un evento principalmente diretto contro la partner/ex partner. Molto frequenti anche i genitoricidi, ovvero l'omicidio di entrambi i genitori, con 14 casi negli ultimi 10 anni (11%) e i figlicidi multipli (12 casi, pari al 10,2%), questi ultimi spesso uccisi per colpire la moglie/ex moglie. Numerosi anche gli omicidi multipli che coinvolgono altre figure familiari (fratelli, zii, nonni, nipoti) che rappresentano complessivamente il 33% degli eventi e il 29,3% delle vittime (84).

In 10 anni uccisi 94 figli

Quando invece a uccidere è una donna, la strage familiare colpisce quasi esclusivamente i soli figli (in 11 casi, pari all'84,6% delle tragedie commesse da una donna) mentre nei restanti due casi si tratta di genitoricidi. Complessivamente i figli uccisi nelle  stragi familiari sono stati nell'ultimo decennio ben 94: 70 uccisi dai padri e 24 dalle madri.

Suicidi allargati

Nel 54,2% dei casi (71 in valori assoluti) i responsabili, dopo aver commesso la strage, si sono suicidati (si parla in questo caso di "suicidi allargati"), a fronte del restante 45,8% (pari a 60 autori) che non si sono invece tolti la vita. La dinamica è più frequente quando l'autrice è una donna (delle 13 autrici di stragi familiari, 8, pari al 61,5%, si sono tolte la vita), a fronte di un più contenuto 53,4% rilevato tra gli autori maschi (con 71 suicidi a fronte di 60 autori ancora in vita). Tale situazione si registra soprattutto quando le vittime sono i figli (o quando sono i figli e la moglie/ex moglie), più raramente quando a essere uccisi sono i genitori o altre figure familiari.

L'arma del delitto

Nelle stragi familiari, emerge una centralità delle armi da fuoco, che hanno determinato il 42,1% delle vittime (52,9% nei casi di suicidio dell'autore); seguite, con ampio scarto, dalle armi da taglio (29,7% delle vittime), mentre valori meno significativi si osservano per il ricorso alla violenza fisica (7,6%), alle armi improprie (5,2%) e l'utilizzo di farmaci/veleni (4,5%).