Indiana Jones abusivi a Sovere: nella foresta fossile il saccheggio silenzioso

Sul costone eroso dal torrente emergono i reperti preistorici. Scoperte le incursioni, area sotto chiave: oltre ai danni grave pericolo

n quest’area sono stati ritrovati i resti fossili di un cervo

n quest’area sono stati ritrovati i resti fossili di un cervo

Indiana Jones abusivi, non autorizzati, che, armati di zappe e martelli, scavano nel terreno alla ricerca di fossili da rivendere poi sul mercato nero agli appassionati di questi reperti. Accade a Sovere, all’interno del parco dove si trova il sito protetto della "foresta fossile", area di rilevanza scientifica internazionale come sito paleontologico. Per arginare il fenomeno, la prima cittadina Federica Cadei è stata costretta a firmare un’ordinanza che vieta, a chiunque, l’accesso all’interno di un’area di proprietà comunale adiacente all’area protetta, dove nel 2000 vennero ritrovati i resti di un cervo vissuto quasi 800mila anni fa oggi conservati dal Museo di scienze naturali di Bergamo.

La siccità dell’estate ha abbassato di molto il livello del torrente Borlezza, scoprendo così diversi strati di terra dove milioni di anni fa si erano accumulati i resti di animali e piante. Diversi enti scientifici e alcune realtà culturali del territorio che studiano e lavorano per la tutela e la promozione della foresta fossile di Sovere, hanno segnalato di aver notato la presenza in zona di presunti archeologi, intenti a scavare abusivamente nel terreno. Prima di emettere l’ordinanza, l’amministrazione comunale ha effettuato dei sopralluoghi per cercare di individuare i responsabili, trovando le prove di quanto stava accadendo: sul terreno erano stati abbandonati alcuni attrezzi utilizzati per gli scavi illegali.

«La zona in cui abbiamo notato che qualcuno ha effettuato gli scavi abusivi – spiega il primo cittadino di Sovere – è classificata dagli strumenti urbanistici come area esondabile con una pericolosità molto elevata poiché, oltre alla possibile esondazione del torrente Borlezza, è interessata anche da fenomeni franosi delle sponde". Per garantire invece l’accesso al pubblico, in particolare delle scolaresche, dei turisti e degli appassionati di scienze naturali e di storia locale, l’amministrazione comunale lo scorso anno ha effettuato lavori di consolidamento e messa in sicurezza del luogo raggiunto dalle visite guidate. "Questa parte della riserva fossile – conclude la sindaca – è delimitata da un’apposita staccionata, che impedisce peraltro di avvicinarsi alla roccia e di rovinarla. Chiediamo quindi alle persone di mantenersi al suo interno, di non andare nella parte esterna per cercare altri resti, perchè mettono a rischio la propria sicurezza".