Inverno e spese per riscaldare casa. In Lombardia una famiglia su 3 a rischio morosità

Migliaia di famiglie sono in difficoltà soprattutto nelle zone climatiche più fredde

Caro bollette e basse temperature: nei comuni lombardi più freddi circa una famiglia su 3 è a rischio povertà energetica. A fare una stima è l’osservatorio #Conibambini, realizzato da Con i Bambini e Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, perché i minori sono tra coloro che più pagano il prezzo della difficoltà di fronteggiare le bollette per il riscaldamento. Va detto che non è semplice definire la fotografia esatta della povertà energetica. A livello nazionale, la quota di famiglie che dichiara di non potersi permettere di riscaldare adeguatamente la casa è dell’8,1% (dato Eu -Silc relativo al 2021) in calo rispetto al pre-pandemia, ma comunque sopra il 6,6% di media europea.

Per definire un quadro a livello territoriale, l’osservatorio ha incrociato i dati delle dichiarazioni dei redditi raccolti dal ministero dell’Economia e delle Finanze relativi al 2020 con la ripartizione dei Comuni in zone climatiche sulla base dei gradi giorno (ovvero, secondo il Dpr 412/1993, la differenza tra la temperatura ambiente degli interni e quella media esterna giorno per giorno nei periodi in cui è consentito accendere il riscaldamento). Ci sono diversi caveat, esplicitati nella stessa ricerca di openpolis: l’esigenza di riscaldare gli edifici, ad esempio, non dipende solo dalle temperature, ma anche da altri fattori quali la qualità dell’edilizia abitativa.

Inoltre, per definire la condizione economica delle famiglie, le dichiarazioni dei redditi possono non essere sufficienti a generare la povertà energetica, perché sfuggono informazioni quali l’erogazione di sussidi e aiuti economici disposti dalle istituzioni lper coprire le bollette oppure perché i dati possono essere falsati dall’evasione fiscale. Fatte queste premesse, sapere quante persone dichiarano un reddito sotto i 10mila euro nei territori climaticamente più freddi significa comunque avere un’indicazione della quota di popolazione che potrebbe non riuscire a far fronte alle bollette, soprattutto dopo i rincari degli ultimi mesi.

In Lombardia, sono 1482 su 1504 i Comuni che si trovano nelle due fasce climatiche più fredde (E ed F). Tra questi, in media, il 24% dei contribuenti nel 2020 ha dichiarato redditi inferiori ai 10mila euro, con punte del 30% e 29% rispettivamente a Como e Sondrio (Bergamo e Brescia sono poco al di sopra del 25%, Lecco al 23%). I comuni più esposti alle temperature più basse (in fascia F) sono 187, concentrati tra Bergamo (47), Brescia (39), Sondrio (55), più alcuni decine tra Como, Lecco, Pavia e Varese. In media, il 34,15% dei contribuenti in questi 187 comuni ha dichiarato redditi sotto i 10mila euro (a livello nazionale, il dato è di 4 su 10): 30,50% nella provincia di Bergamo, 28,7% in quella di Brescia, 28,8% a Sondrio, 43,3% a Como, 28,3% a Lecco, 35,49% a Pavia, 43,88% a Varese.