Riforma pensioni, quota 102 e il ritorno della legge Fornero. Lega e sindacati contro

Salvini: "Quota 100 non si tocca". Il Governo tira dritto: "Troppo costosa e iniqua"

Il calcolo della pensione

Il calcolo della pensione

Si avvicina l’ora x per i dossier più caldi della legge di Bilancio al vaglio in settimana del consiglio dei ministri. I nodi più delicati riguardano la riforma pensionistica e il Reddito di cittadinanza, due "bandiere" di Lega e Cinque Stelle. Il governo lavora allo smantellamento di Quota 100 ritenuta troppo costosa per le casse dell'Inps e un graduale ritorno alla legge Fornero. Per evitare la creazione di nuovi "scaloni" pensionistici il percorso ipotizzato perevede tre tappe: quota 102 nel 2022, quota 103 nel 2023 e infine il completo ripristino dal 2024 dell'uscita prevista dalla legge Fornero: 67 anni per la vecchiaia o 42 anni e 10 mesi di contributi ai quali vanno aggiunti tre mesi di finestra mobile. Matteo Salvini si è già detto contrario all'addio a quota 100, proprio come la Cgil in una inusuale alleanza di intenti. Il governo sembra comunque intenzionato a tirare dritto e da parte sua, Silvio Berlusconi ha avvertito che sarebbe "davvero irresponsabile" interrompere l'esperienza del governo Draghi.

Cos'è "quota 100"

A chi spetta

Quanti hanno aderito

Il ritorno alla legge Fornero

La posizione del governo

Cos'è "quota 100"

Quota 100 è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi che maturano, nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021. I requisiti prescritti dalla legge sono

  • un'età anagrafica non inferiore a 62 anni.
  • un'anzianità contributiva non inferiore a 38 anni. 
  • 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e prestazioni equivalenti.

A chi spetta

La prestazione spetta ai lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria (ago), che comprende il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld) e le gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri), e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, gestite dall'Inps, nonché ai lavoratori iscritti alla gestione separata. Alla prestazione non può accedere il personale appartenente alle forze armate, il personale delle forze di polizia e di polizia penitenziaria, il personale operativo del corpo nazionale dei vigili del fuoco e il personale della guardia di finanza.  La disciplina delle decorrenze è diversificata a seconda del datore di lavoro, pubblico o privato, e della gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico. I soggetti possono richiedere la pensione quota 

Quanti hanno aderito

Dalla sua introduzione nel 2019  "quota 100", il meccanismo per accedere alla pensione è stato utilizzato da 314.128 lavoratori, 273.519 dipendenti (87,1%) e 107.237 del settore pubblico (34,1%), mentre i lavoratori autonomi sono 67.609 (21,5%). Il 69,3% dei beneficiari risultano uomini, il 30,7% donne. La retribuzione media è pari a 25.663 euro con notevoli differenze tra la categorie. Gli assegni più elevati sono quelli dei dipendenti pubblici, che percepiscono 28.064 euro, seguiti dai dipendenti privati con 27.237 euro e dagli autonomi con 17.983 euro.   

Il ritorno alla legge Fornero La legge Fornero inrtodotta nel 2011 dell'allora ministro del governo Monti, Elsa Fornero, prevedeva due criteri per beneficiare del trattamemnto pensionistico: 67 anni per la vecchiaia o 42 anni e 10 mesi di contributi ai quali vanno aggiunti tre mesi di finestra mobile) dovrebbe esserci la proroga e il rafforzamento dell'Ape sociale. La sua abolizione con quota 100 è stato da sempre un cavallo della Lega.

La posizione del governo

"Sarebbe "utile" che si smettesse di utilizzare il tema delle pensioni per propaganda", così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando (Pd).  "Mi sembra che l'obiettivo su cui bisogna ragionare è eliminare le distorsioni che si sono create con 'quota 100', che non era il superamento della Fornero, vorrei ricordare: era una parentesi, una finestra per alcuni fortunati. Dobbiamo invece temperare la  Fornero a favore dei lavoratori che sostengono lavori più gravosi, a favore dei lavoratori che hanno avuto meno opportunità di continuità contributiva, e a favore delle donne che sono state duplicemente gravate nella loro carriera per una difficoltà di conciliazione tra tempi della famiglia e tempi di lavoro e per una più frequente condizione di lavoro a tempo determinato e precario. Credo che queste siano gli obiettivi su cui si può lavorare smettendo, sarebbe utile, di utilizzare il tema delle pensioni, come altri, per la propaganda, per provare a costruire un sistema che sia più equo".