Covid, Ricciardi agli over 50 no vax: avete perso l'istinto di sopravvivenza

Il consulente del ministro Speranza: "un over 50 che prende il covid ha una una probabilità di morire del 50% più alta del suo coetaneo vaccinato"

Walter Ricciardi

Walter Ricciardi

Roma, 25 gennaio 2022  - " Mi stupisce la resistenza degli ultra cinquantenni: sembra abbiano perso l'istinto di sopravvivenza. La campagna vaccinale italiana è un successo straordinario, senza obbligo abbiamo raggiunto il 90% della popolazione, siamo stati apprezzati da tutti."  Non usa giri di parole il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza neanche per la parlamentare Sara Cunial, rimasta  fuori dall'aula durante le votazioni per il presidente della Repubblica perché non vaccinata.  "Le si dà troppo risalto. Lei è oggi sulle prime pagine di tutti i giornali e invece andrebbe considerata come un esempio plastico di una parlamentare senza alcun senso di responsabilità"

 "Oggi un over 50 che prende il covid ha una una probabilità di morire del 50% più alta del suo coetaneo vaccinato. Questo mi fa pensare che queste persone non abbiano capito il rischio che corrono. Mentre i ragazzi sono straordinari, non hanno alcun dubbio nella stragrande maggioranza dei casi. Questo mi colpisce molto, non me l'aspettavo. Mi immaginavo i giovani su questo più zuzzerelloni", ha proseguito Ricciardi, che ha anche denunciato una continua mancanza di personale negli ospedalii: "Curiamo i pazienti di covid, ma non riusciamo ancora ad occuparci pienamente di chi non ha il covid. Persone anche con problemi molto importanti che non possono essere curate. I nostri anziani, sono quelli che muoiono ed è difficile curarli, non solo per le loro condizioni ma perché il personale è stanco e sottodimensionato. Oggi il personale è ridotto mediamente del 30% su organici già troppo ridotti in partenza. Per arrivare ai livelli della Germania dovremmo assumere 53mila infermieri". 

"L'Oms parla di Omicron come fase finale della pandemia? Di fatto siamo in una fase di arresto e di diminuzione, una fase migliorativa della pandemia, però per dire che la pandemia è risolta ce ne vuole ancora. Il Covid è la prima causa di morte nella regione europea, la terza in Italia. Purtroppo tutti vorremmo aggrapparci a parole di speranza. Ma alla normalità bisogna tornarci con prudenza e non illudendoci. Noi possiamo sperare che a febbraio ci sarà una discesa dei casi e a marzo saremo più tranquilli. Ma - ha concluso - dobbiamo attrezzarci per riuscire a gestire anche i periodi più tranquilli in modo che non si ritorni di nuovo in situazioni simili".