Riaperture di palestre, cinema e ristoranti: ecco le tappe verso la libertà

La zona gialla dal 26 aprile è la svolta più attesa: il ritorno alla vita. Ma non tutto avverrà in contemporanea. Ecco date e dettagli

Italia verso il giallo, le riaperture dal 26 aprile

Italia verso il giallo, le riaperture dal 26 aprile

L’annuncio del governo, che di fatto fissa la zona gialla dal 26 aprile, è il segnale della svolta più attesa per il ritorno alla vita, quella di sempre. Quella degli incontri, del movimento, delle fiere, degli spettacoli, dei cinema e dei musei, delle palestre, delle piscine e delle spiagge, del calcetto, delle scuole aperte, delle cene conviviali e delle visite ad amici e parenti, anche fuori regione. In attesa della stagione degli abbracci e delle strette di mano, per la quale l’ultima parola resta più in capo  ai vaccini che ai legislatori. Ma non tutto avverrà in contemporanea. Ecco una guida sulle tappe, nel cammino verso la libertà.

BAR E RISTORANTI

Era uno dei ritorni più attesi. Bar, ristoranti, gelaterie, osterie, pub e quant’altro potranno riaprire nelle zone gialle dal 26 aprile, ma si potrà consumare solo negli spazi all’aperto. I clienti potranno essere ammessi all’interno dei locali, come prima della pandemia, oltre un mese dopo, dal 1 giugno. Tutto regolare dunque per i pranzi, ma per le cene resta in vigore il coprifuoco. Quindi, come in montagna o in Svizzera, a tavola presto, perché alle 22 tutti a casa.

LE SCUOLE E GLI ATENEI

Dal 26 aprile tutti in classe, dai bambini più piccoli ai ragazzi delle superiori. Ma solo in zona gialla o arancione, nelle rosse si torna al criterio delle presenze scaglionate a turno. Anche qui, un’eccezione per i ragazzi delle medie, tutti in aula, non più dunque solo quelli della prima. Dal 1° giugno dovrebbero partire gli scrutini, con largo anticipo sul calendario originale. Circa le università, a ogni ateneo verrò lasciata la decisione su come e quando riaprire, ma già dal 3 maggio verranno incrementate progressivamente le lezioni in presenza, lo stesso vale per gli esami.

PALESTRE, CALCETTO, PISCINE E SPIAGGE 

Per tornare ad allenarsi in palestra bisognerà attendere il 1 giugno, ma con regole ferree di distanziamento (due metri di distanza) e mascherina negli spazi condivisi, igienizzazione degli attrezzi e test della temperatura. Dal 26 aprile torna libero il calcetto all’aperto con gli altri sport di contatto. E veniamo ai bagni. La stagione balneare riapre il 15 maggio, con un metro di distanza tra i lettini. Al via anche le piscine scoperte, con il vincolo dei 2 metri di distanza a bordi vasca e sette o dieci metri quadrati in acqua riservati a ogni persona che nuota. Nelle piscine termali invece si riapre il 1 luglio. 

MUSEI, TEATRI E CINEMA

Altro capitolo molto atteso, la cultura. Dal 26 aprile in zona gialla le sale di cinema e teatri potranno accogliere la metà degli spettatori previsti dalla capienza, con un tetto di 500 persone, che sale a mille all’aperto. Resta in piedi, in caso di eventi particolari, l’ipotesi, allo studio, di un passa porto sanitario che attesti immunità o avvenuta vaccinazione. Circa i musei, in zona gialla apriranno solo nei giorni feriali, per evitare l’eccesso di afflussi nei weekend. Mascherina obbligatoria e sistema di prenotazioni dietro lì’angolo. 

EVENTI FIERISTICI E MEETING 

Fiere e congressi. spesso considerati momenti chiave per il rilancio di alcuni settori economici (dal vino al turismo, dal mobile alla moda)  riapriranno a partire dal 1 luglio. L’ipotesi, anche qui allo studio, resta quella di accessi contingentati e percorsi predisposti in modo da evitare incroci ravvicinati. mascherine e obbligo di distanziamento restano punti chiave del capitolo.

SPOSTAMENTI E COPRIFUOCO 

Uno degli elementi chiave del lockdown che non sembra andare in pensione è il coprifuoco alle 22 (e fino alle 5 del mattino), al momento confermatissimo, con l’intento di scoraggiare assembramenti serali. Circa gli spostamenti, dal 26 aprile saranno liberi tra regioni in giallo, ma per muoversi da o verso quelle rosse e arancioni servirà l’ormai famoso pass sanitario, anche qui allo studio del Cts. Cosa significa? Si tratta di un certificato che attesti almeno una di quest condizioni: un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, l’avere fatto il vaccino o l’avere avuto il Covid negli ultimi sei mesi (di fatto la premessa per l’immunità). Poste Italiane predisporranno nei prossimi mesi anche un pass digitale..