Riapertura scuole, Galli: "Grave errore. I bambini non sono vaccinati"

Il primario infettivologo all'ospedale Sacco di Milano è contrario al ritorno in classe: "Questo Governo ha già sbagliato troppi provvedimenti"

Massimo Galli

Massimo Galli

"Stiamo riaprendo le scuole a bambini che non stiamo vaccinando e che non vaccineremo se non dopo l'estate, se tutto va bene". Lo ha detto ad Agorà su Rai 3 Massimo Galli, primario infettivologo all'ospedale Sacco di Milano e professore ordinario di Malattie Infettive. "Stiamo andando contro corrente - ha sottolineato -, proprio mentre gli altri Paesi europei, come la Francia e la Gran Bretagna, riconoscono l'errore. Questo è incredibile". Massimo Galli torna quindi sul tema della riapertura delle scuole, come stabilito nel nuovo decreto del Governo. In particolare asili nido, elementari e prima media aperti anche in zona rossa dopo le vacanze di Pasqua (il 7 aprile in Lombardia). Attualmente invece nelle regioni arancioni è prevista già la possibilità di tenere aperte le scuole, alle superiori con il 50 per cento degli studenti in presenza. Si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, quindi, e i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l'attività in presenza.

"Guardia abbassata"

"E' un errore riaprire le scuole, speriamo non abbia conseguenze troppo gravi. Si tengono aperte delle falle e ritardiamo il processo di limitazione dell'infezione: io sono del parere che non si possono subire errori senza fare nulla. Occorre mettere in piedi dei programmi per lo screening in determinati contesti come la scuola, ad esempio provare a vedere se funzionano i test salivari. La variante inglese si trasmette con grande efficienza tra bambini e adolescenti e questo vuole dire che la scuola rimane un serbatoio importante. Abbiamo una guardia abbassata in questo momento", ha spiegato Galli. Che poi ha aggiunto: "Non ho mai creduto alla sistemazione veloce delle cose. Ogni volta sembra che io sia quello del pessimismo e delle docce fredde, ma i dati sono quelli. Iil solito discorso di contrattazione con il virus è un atteggiamento di debolezza. Questo è un problema, e di errori questo Governo, che ho salutato con favore quando si è insediato, ne ha già fatto diversi, a partire dalla sospensione del vaccino AstraZeneca dopo lo stop tedesco".

​Pasqua cruciale

"Pasqua sarà cruciale, bisogna vedere che cosa succede. Mi auguro che i miglioramenti arrivino presto, ma dovremo valutare che impatto avranno i giorni di Pasqua sulla mobilità maggiore delle persone e sull'efficienza della macchina vaccinale", il commento del primario dell'ospedale Sacco di Milano. "Non vorrei che ci fosse un rilassamento in giro per l'Italia. Spero proprio di no, detto questo credo che il mese di aprile sia fondamentale e potrebbe farci vedere la luce in fondo al tunnel".

"Tutti in classe, traguardo importante"

La sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia è invece soddisfatta per ritorno dei bambini in classe:"Finalmente dal 7 aprile riaprono le scuole per i più piccoli e nessun presidente di Regione potrà più chiuderle. Questo è un traguardo importante visto che in alcune parti del nostro Paese tanti bambini hanno sofferto chiusure troppo prolungate. Molte sono le famiglie che ci chiedevano di intervenire su alcuni governatori che, in totale autonomia, chiudevano le scuole anche quando i Dpcm permettevano di tenerle aperte. Ciò avveniva senza che i dati evidenziassero rischi legati alla didattica in presenza. Queste scelte hanno aumentato il divario tra gli studenti di alcune regioni, alimentando anche la dispersione scolastica in territori che sono già difficili in tempi normali. Il dialogo con le Regioni verrà portato avanti, come sempre, nell'intento di arrivare a decisioni il più possibile condivise. Ma sulla scuola non possiamo permetterci disparità prolungate a danno dei nostri studenti, che hanno già pagato un prezzo troppo alto in questa emergenza. Adesso dobbiamo puntare a far tornare in presenza, al più presto, anche tutti gli altri gradi di scuola".