Palazzina esplosa a Rescaldina, cittadini increduli sull'ipotesi dolosa

Coniugi sotto indagine. I residenti: "Marito e moglie colpevoli? E' impossibile"

La palazzina esplosa a Rescaldina

La palazzina esplosa a Rescaldina

Rescaldina (Milano), 13 maggio 2018 -  «Non ci credo e non mi interessa», «Ci sono dei bambini di mezzo», sono alcune delle reazioni di numerosi cittadini di Rescaldina da quando è stata resa nota l’iscrizione nel registro degli indagati per strage di Maria Cristina Segreto, 41 anni, e di suo marito, Saverio Sidella, 45 anni, la coppia coinvolta insieme ai figli nello scoppio del loro appartamento che ha provocato il crollo di parte della palazzina nella quale risiedevano. Il 45 enne dopo 18 giorni di ospedale è deceduto per le gravi ustioni riportate nella deflagrazione. I malumori della cittadinanza si scontrano con la doverosa ricerca della verità da parte degli inquirenti e col dovere di cronaca in capo all’informazione, seppur con le dovute cautele. Una verità dovuta anche alle decine di persone che a seguito della tragedia hanno perso la loro casa.

Sulla vicenda il sindaco Michele Cattaneo, da sempre vicino a tutte le famiglie coinvolte, ha ritenuto di non rilasciare dichiarazioni. Che ad essere indiziati di strage fossero proprio i due coniugi Sidella sarebbe di fatto nelle carte della Procura di Busto Arsizio da diverse settimane, quando il sergente maggiore dell’esercito era ancora in vita, notizia custodita nel più stesso riserbo fino a venerdì anche per permettere agli investigatori di poter svolgere il loro lavoro. Lavoro che non si è ancora concluso, dato che la consulenza degli esperti confluita nella relazione dei periti incaricati dalla Procura di risalire alle cause del disastro è ancora al vaglio degli inquirenti.

Il dato più significativo trapelato dagli accertamenti svolti in alcune aree dello stabile sarebbe che a scatenare la deflagrazione sarebbe stata una fuga di gas non imputabile a un guasto, ma più probabilmente a una manomissione presumibilmente dolosa. È da questo dato che il fascicolo finito sul tavolo del pm Francesca Gentilini, a pochi giorni dal disastro, sarebbe stato modificato da «crollo colposo di edificio» a «strage». Essendo i due coniugi gli unici adulti in casa, atto dovuto è stato iscriverli nel registro degli indagati. Gli indizi che porterebbero gli investigatori a continuare a lavorare su questa pista potrebbero essere arrivati dalla difficile situazione economica in cui versava la famiglia che, di lì a pochi giorni, sarebbe stata sfrattata dall’appartamento saltato in aria.