Eutanasia legale, raccolte 750.000 firme per il referendum sul diritto a morire

E al conteggio mancano quelle raccolte nei Comuni e negli studi di molti avvocati

Marco Cappato

Marco Cappato

Roma, 24 agosto 2021 -  La battaglia per il diritto sull'eutanasia prosegue a colpi di firme: sono 750.000 quelle raccolte per il referendum sulla sua  legalizzazione promosso dall'Associazione Luca Coscioni. Oltre 500.000 firme sono state raccolte ai tavoli mentre quelle digitali hanno superato le 250.000. A questi numeri si aggiunge un numero ancora imprecisato di firme raccolte nei Comuni, nei consolati e negli studi degli avvocati e da alcuni gruppi che si sono aggiunti alla mobilitazione nelle scorse settimane. Ad oggi, le firme fisicamente già rientrate al Comitato sono 184.292, di cui 86.209 già certificate e pronte per la consegna. Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna le prime tre regioni per numero di firme in base al numero di abitanti.

Non solo la raccolta di firme per indire un referendum ma anche una proposta di legge in Parlamento. Sono due le iniziative per dotare l'ordinamento italiano di una norma che autorizzi e regolamenti il rifiuto dei trattamenti sanitari e la liceità' dell'eutanasia e la morte volontaria medicalmente assistita. L'Associazione Luca Coscioni ha iniziato a metà giugno la sua campagna referendaria. L'obiettivo improcrastinabile è depositare in Cassazione 500.000 firme autenticate e certificate entro il 30 settembre per abrogare l'articolo del Codice penale che punisce l'omicidio del consenziente.  "Chiediamo un'eutanasia legale, perché quella clandestina esiste già: e' quella dei suicidi o dei viaggi in Svizzera per chi se lo puo' permettere", ha spiegato Marco Cappato.  Diverse anche le proposte di legge presentate negli anni in Parlamento (da quella a firma del deputato Giorgio Trizzino a quella del radicale Riccardo Magi, poi ci sono i testi a firma Lega e M5s). A metà maggio nelle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera è stato depositato un testo base che, partendo dalla proposta di iniziativa popolare, attua una mediazione tra le diverse posizioni. Si è svolto un ciclo di audizioni sul testo, che è stato approvato all'inizio di luglio con i voti contrari di FdI, Lega e FI.

 

 

L'associazione Luca Coscioni

 "Il risultato straordinario -  ha dichiarato Filomena Gallo, Segretario Associazione - della raccolta firme dimostra che il referendum affronta e dà risposte a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento e dai capi dei grandi partiti: quella della qualità del vivere e della libertà di scelte fino alla fine della vita. La raccolta firme continua, anche per inviare un messaggio ancora più chiaro e forte alle istituzioni e a tutto il Paese. Sono fiduciosa che supereremo il milione di firme".

"I tavolini per strada e gli altri punti di raccolta firme saranno aperti per tutto il mese di settembre, trasformandosi nelle nostre sedi da marciapiede, cioè luoghi di informazione ai cittadini su tutti gli strumenti per vivere liberi fino alla fine, inclusi il testamento biologico, le cure palliative e il suicidio assistito, legalizzato dalla Consulta ma boicottato dal Servizio Sanitario Nazionale, come nel caso di Mario, che andremo a trovare giovedì ad Ancona", ha aggiunto Marco Cappato.

 

Firme famose

Tra le ultime firme raccolte, anche quelle di Roberto Saviano, Pif e Francesco Guccini.  "Ho firmato - ha detto Saviano - perché oggi, senza una legge che la regolamenti, l'eutanasia non è un diritto accessibile a tutti. Ho firmato perché sia libero di scegliere anche chi non può permettersi di raggiungere paesi dove l'eutanasia è legale. Firmare per promuovere questo referendum, comunque la si pensi, è un atto di rispetto per la vita e per il prossimo". Il risultato "straordinario della raccolta firme - ha dichiarato Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni - dimostra che il referendum affronta e dà risposte a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento e dai capi dei grandi partiti: quella della qualità del vivere e della libertà di scelte fino alla fine della vita. Sono fiduciosa che supereremo il milione di firme". Tra le altre personalità che hanno manifestato pubblicamente l'adesione alla campagna referendaria si ricordano Vasco Rossi, Maurizio Costanzo, Chiara Ferragni, Fedez, Selvaggia Lucarelli, Giuseppe Cruciani, Giobbe Covatta, Pupo. 

Europa Verde

Soddisfatti anche i  co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli. " Aver raccolto 750mila firme dimostra in maniera eloquente che il referendum affronta e dà risposte a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento: quella della qualità del vivere e della libertà di scelte fino alla fine della vita".  "È necessario approvare, anche nel nostro Paese, una legge che segua la strada già intrapresa da Olanda, Belgio e Spagna".  Nei giorni scorsi aveva parla anche Emma Bonino: "E' importante raccogliere le firme per il referendum sull'eutanasia legale perché il Parlamento non si muove. Sui diritti civili, le istituzioni sono sempre indietro e bisogna ogni volta tirarle con una gru. Questa è la mia storia da trent'anni quindi so bene quanto sia importante questa gru per arrivare a stabilire una cosa semplice: ognuno deve essere libero, non solo nella vita, ma anche nella morte". 

 Mario Adinolfi

Il presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), attacca Marco Cappato e la raccolta firme sul referendum sull'eutanasia: ''Cappato non porta avanti una campagna referendaria, sta facendo una campagna di marketing, da imbonitore. Oggi dichiara di aver superato la non verificabile soglia delle 750mila firme e arruola come testimonial del prodotto- eutanasia anche Saviano, il Fedez di complemento, adatto per gli over 35 come il rapper serve ad agganciare gli under. Poi Guccini per i sessantottini nostalgici e Pif per la generazione Mtv. Tutti appresso a un quesito truffa su cui non si voterà mai perché la Consulta lo rigetterà"  .

La Cei

"Grave inquietudine" è stata espressa il 18 agosto fa dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi  in sessione straordinaria online. "Il referendum mira a depenalizzare l'omicidio del consenziente, aprendo di fatto all'eutanasia nel nostro Paese - si legge in una nota -. Chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l'angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita. Scegliere la morte è la sconfitta dell'umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. Non vi è espressione di compassione nell'aiutare a morire".