Reddito di cittadinanza, in Lombardia possono chiederlo in 600mila: ecco le regole

Guida pratica alla domanda. Tutti gli errori da non compiere

Ufficio postale

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Milano, 7 marzo 2019 - I primi si sono presentati piano, senza resse, alla porta degli uffici postali e dei Caf, forse anche per paura di sanzioni e per la difficoltà di preparare i documenti necessari alla domanda. Il reddito di cittadinanza, platea prevista in Lombardia 600mila persone, ha debuttato a rilento. Ma districarsi fra norme e requisiti può non essere facile. L’iter è complesso e parte da patrimonio, residenza o permesso di soggiorno. Sono rispettivamente Inps e Comuni a vagliarli. Quanto ai soldi, per accedere al sussidio bisogna avere un Isee inferiore a 9.360 euro, una seconda casa di valore non superiore a 30mila euro e un conto corrente con massimo 6mila euro. Senza una di queste caratteristiche, nessuna domanda sarà ammessa.

Una parte dei beneficiari, circa un terzo secondo le stime, dovrà però sottoscrivere un “patto di lavoro” o di “reinserimento”. Nella famiglia ammessa al Reddito, i maggiorenni dovranno impegnarsi a seguire corsi di formazione e accettare almeno una delle tre offerte di lavoro, a distanza crescente, da ricevere entro 18 mesi. Col patto di inclusione, ci si rende disponibili a lavori socialmente utili fino a 8 ore la settimana e a rispettare le proposte di cura e prevenzione in campo sanitario. Solo così si potranno ricevere le card, con 780 euro mensili, di cui solo 100 disponibili per il prelievo. Un solo bonifico possibile, quello per mutuo o affitto. Concesso il pagamento delle bollette. Non è ancora autorizzata, ma potrebbe esserlo presto, la facoltà di comprare anche abbigliamento, oltre agli alimentari.