Rave party, perché è impossibile impedirli?

Ad ogni rave party che riempie le cronache, la domanda si ripropone sistematicamente: perché è impossibile impedire questo tipo di raduni se, di fatto, sono illegali? E perché la polizia non interviene quasi mai per far sgomberare i luoghi dove si organizzano i rave party?. La prima risposta è anche quella più semplice: il quadro normativo attuale non prevede norme ad hoc che impediscano a migliaia di persone di ritrovarsi per partecipare a mega eventi musicali non autorizzati come quello di questi giorni a Modena. A differenza di quanto accade in altri Paesi europei dove pure eventi di questo tipo sono decisamente numerosi, l’organizzazione di rave party di per sé non costituisce reato. E a ribadirlo c’è una sentenza della Cassazione, la numero 36628 del luglio 2017. Sentenza con la quale la Suprema Corte, accogliendo il ricorso di un imputato ritenuto responsabile di avere organizzato senza alcuna autorizzazione, una “festa da ballo” in luogo pubblico, sanciva che - per difetto di "imprenditorialità” della condotta, per l’organizzazione del party non occorreva alcuna autorizzazione e alcun preavviso.

 

Sarebbe dunque importante una norma specifica che consenta alla forza di polizia di intervenire a monte e non quando il problema emerge e, di fatto, diventa troppo tardi. Norma che tecnicamente non sarebbe nemmeno difficile: basterebbe prevedere che per eventi di questo tipo, organizzati in luoghi pubblici o aperti al pubblico, occorra dare preavviso alle autorità competenti ed essere autorizzati. Utilissimo sarebbe poi prevedere il sequestro del materiale "tecnico" usato durante queste feste, come ad esempio amplificatori e casse acustiche usati per diffondere la musica ad alto volume, anche quando intercettati durante le fasi del trasporto.

 

C’è anche, però, una difficoltà oggettiva che si aggiunge a quella normativa: i rave party vengono organizzati sfruttando canali social (Telegram ad esempio) decisamente difficili da  intercettare, con accordi sempre più spesso presi sul dark web o su chat criptate e non pubblicizzati, come accadeva fino a qualche tempo fa, via Facebook o altri social “aperti”

Ma se ora si capisce perché impedire i rave party è quasi impossibile, perché le forze dell’ordine non possono procedere a sgomberarli, una volta iniziati, visto che in queste feste e noto che vangano compiuti reati come ad esempio lo spaccio di droga e la vendita di alcool a minorenni? Anche in questo caso, la risposta è abbastanza semplice: in certi scenari, con migliaia di persone presenti, interventi di sgombero forzato sono assolutamente da evitare, perché metterebbero a rischio l’incolumità di una gran numero di persone, con conseguenze che potrebbero essere decisamente gravi. DI solito, quindi, polizia e carabinieri si limitano a “presenziare” con mezzi di servizio (camionette e volanti) per cercare almeno di impedire che il numero di persone presenti al party aumenti.

 

Sgominare I rave party, una delle priorità del governo Meloni

Dopo tutte le crociate dei mesi scorsi contro l'ex ministro dell'Interno Lamorgese, il governo MNeloni non poteva certo permettere che un rave party illegale si consumasse senza l'intervento del governo. E infatti, alla fine, è intervenuto il neoministro dell'Interno Piantedosi per interrompere il grande "rave di Halloween", che ha raccolto migliaia di persone in un capannone abbandonato a nord di Modena. Il ministro dell'Interno infatti ha dato mandato al prefetto di Modena e al capo della Polizia di "adottare, raccordandosi con l’autorità giudiziaria, ogni iniziativa per interrompere l'evento e liberare l'area al più presto". Già oggi, Piantedosi porterà in Cdm, per un primo esame, una serie di misure normative per dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento rispetto a casi del genere.