Covid, il consulente di Figliuolo: "La terza dose del vaccino potrebbe essere l'ultima"

Se le varianti del virus restano queste, potremmo aver finito qui. Il Natale? Migliore del 2020 ma non ancora normale. Vaccinare subito i bimbi contro la variante Delta

Il microbiologo Guido Rasi consulente del governo per il Covid

Il microbiologo Guido Rasi consulente del governo per il Covid

La terza dose del vaccino anti Covid potrebbe essere l’ultima, se non emergeranno nuove varianti del virus SarsCoV2: si dice “ottimista” in proposito il microbiologo Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. Intervenendo nel programma di Radio1 "Sabato anch’io". Molti immunologi valutano che il ciclo tradizionale è quello di tre dosi“ perché queste ”sono per il sistema immunitario un ciclo completo, che stabilizza la memoria immunologica. a Sono fra gli ottimisti“.  Secondo l’esperto poi, vaccinare i bambini è importante per proteggerli dalla variante Delta, che li colpisce di più rispetto all’Alfa che prevaleva nelle ondate precedenti della pandemia di Covid-19.

Analizzando le ragioni della diffusione del virus SarsCoV2, Rasi ha osservato che “i bambini sono un discorso a parte. Sicuramente possono dare un contributo, ma la protezione è soprattutto per loro stessi perché vediamo che, purtroppo, la variante Delta in questa quarta ondata non risparmierà neanche loro”. Per questo, ha aggiunto, va ascoltato “il grido di dolore pediatri”, che non fanno considerazione epidemiologiche, ma basate sulla protezione dei bambini. Sulle dosi del vaccino per i bambini, Rasi ha detto che è in corso la valutazione da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) per una dose ridotta, mentre l’ente regolatorio statunitense, la Food and Drug Administration (Fda) ha già completato la valutazione indicando che la dose per i bambini è un terzo dell’attuale vaccino Pfizer e un decimo del Moderna; per tutte e due i vaccini si prevede quindi una dose di 10 milligrammi invece di 30 e 100, rispettivamente.   Secondo Rasi il Natale 2021 potrebbe essere migliore di quello 2020, ma non sarà normale: “Siamo molto a rischio, siamo in un equilibrio molto precario”, ha osservato riferendosi all’attuale situazione epidemiologica. “Se saremo molto disciplinati in questo mese che rimane, potremo avere un Natale migliore di quello dell’anno scorso, ma normale direi di no”. Per sconfiggere la pandemia serve omogeneità sul territorio. Infine il boom della pandemia in Europa. La ragione per cui il virus SarsCoV2 sta circolando a ritmo sostenuto in Europa non è legata al clima: “il motivo è che abbiamo riaperto tutto e in maniera disomogenea nei 27 Paesi dell’Unione Europea, con approcci diversi”. 

“Per sconfiggere la pandemia - ha aggiunto - la strada è raggiungere un’omogeneità sul territorio”. Rasi ha osservato inoltre che “i numeri dei vaccinati sono importanti” e che l’Italia “è uno dei Paesi in assoluto che abbia ottenuto i risultati miglior,i e si sono visti finora, ma con due elementi di debolezza, che sono la disomogeneità territoriale e la disomogeneità e per età”. Riferendosi all’Europa Rasi he rilevato che “la disomogeneità che abbiamo in’Italia va moltiplicata per 27 disomogeneità” e che va considerata “la spinta dall’Est: dove ci sono Stati che hanno vaccinato il 30% della popolazione, è chiaro che il virus circola”.