Nella 'banda del Berl' solo ragazzi: "Rapinatori per colpa della noia"

Cologno, aggredivano e derubavano coetanei: arrestati tre minori

Due ragazzi si affrontano in una foto di repertorio (Spf)

Due ragazzi si affrontano in una foto di repertorio (Spf)

Cologno Monzese (Milano), 10 ottobre 2017 - Si facevano chiamare la «banda del Berl» e per mesi hanno seminato il terrore tra i ragazzini di Cologno Monzese e Vimodrone, mettendo in scena violenze e atti di bullismo che rappresentano un fenomeno sempre più frequente nel Milanese. I carabinieri hanno fermato tre minorenni, accusati di essere gli autori di almeno tre rapine compiute nei confronti di altri adolescenti. Colpi a volte messi a segno con molta violenza, ma che i tre hanno giustificato con una banale esigenza di rompere la routine quotidiana e la noia. Due dei tre «baby banditi» hanno 15 anni, ne ha invece 17 il loro complice più grande. Tutti sono studenti che frequentano un istituto professionale fuori città.

I carabinieri hanno cominciato ad occuparsi di loro nel luglio scorso, dopo che nel giardino pubblico “Berlinguer” (da qui il nome di “banda del Berl”) di via Galvani a Cologno, avevano fermato e rapinato un ragazzino di 13 anni, portandogli via lo smartphone, un altoparlante e una bicicletta. Senza farsi alcuno scrupolo, i tre lo avevano accerchiato e spintonato fino a terrorizzarlo e a farsi consegnare il bottino, che poi avrebbero voluto rivendergli per la cifra di 30 euro. La denuncia dell’episodio ai carabinieri non è stato che il primo di una serie di casi.

Sempre a Cologno, nelle scorse settimane è stata denunciata l’aggressione di un sedicenne, derubato dello smartphone mentre si trovava al Burger King cittadino. Pochi giorni più tardi, nel parco della Martesana, a Vimodrone, la baby gang aveva invece avvicinato un diciannovenne: in questo caso la vittima aveva cercato di reagire all’atteggiamento da bulli dei tre, ma è stato messo fuori combattimento a calci e pugni, e successivamente derubato del cellulare e dello zaino.

Le forze dell’ordine hanno indagato a fondo su questi tre episodi, cercando riscontri, ma soprattutto ascoltando e riascoltando i racconti delle vittime per trarre tutti i particolari utili a individuare senza ombra di dubbio i responsabili delle aggressioni. E nella giornata di domenica, nel pomeriggio, i carabinieri della Compagnia di Sesto e della Tenenza di Cologno sono entrati in azione e hanno eseguito le ordinanze di fermo emesse dal Tribunale dei minori. Uno dei due quindicenni è stato rintracciato a Milano, dove aveva dormito in casa di parenti. Un secondo è stato invece fermato a Cornate d’Adda, da amici. I tre sono stati prelevati e affidati a tre diverse comunità dislocate a Milano e in altre province lombarde.

Gli inquirenti sono convinti che, oltre a quelli che vengono già contestati, a loro carico potrebbero emergere altri episodi a loro carico. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati infatti trovati cinque smartphone di provenienza dubbia. Tra questi, un Iphone era di proprietà del sedicenne rapinato al fast food di Cologno. Ora si sta lavorando sugli altri telefoni per identificare i proprietari.