Quarta dose vaccino Covid, per chi e quando? La decisione dell'Ue

L'indicazione ufficiale è attesa in settimana. Il ministro Speranza: "Serve una posizione che sia condivisa da tutti gli Stati membri"

Milano, 4 aprile 2022 - Quarta dose del vaccino Covid per tutti o solo per persone fragili e immunodepresse?  Continua il dibattito sull’opportunità di effettuare un secondo richiamo, dopo il ciclo vaccinale primario e la prima dose booster, soprattutto vista la nuova crescita dei contagi e l'arrivo della variante Xe. 

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L’indicazione ufficiale è attesa a giorni dalla Commissione europea che, su proposta del ministro della Salute Roberto Speranza, è stata sollecitata ad assumere una posizione che sia condivisa da tutti gli Stati membri. "Sulla quarta dose penso che a livello europeo abbiamo fatto una scelta giusta - ha detto il ministro -. Martedì scorso, alla riunione dei ministri della Salute europei, ho proposto di chiedere alla Commissione europea di dare un’indicazione condivisa. Tutti i Paesi, come sempre avviene, stanno studiando e approfondendo i dati dei contagi. Il rischio era che ognuno decidesse per sè. Sarebbe stato un errore procedere con scelte diverse in ciascun Paese perché quelle relative alle vaccinazioni non sono scelte politiche, ma devono essere basate sull’evidenza scientifica". Speranza ha comunque sottolineato: "La quarta dose va fatta per gli immunodepressi, ed è importante farla subito, e poi probabilmente servirà per fasce generazionali più fragili".

"Fa bene il ministro della Salute a coordinarsi con i suoi pari europei per decidere una strategia comune. Non ha senso fare corse a chi è più bravo, a chi arriva prima", ha commentato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). E ancora: "C'è un interesse da parte di più nazioni a fare la quarta dose soprattutto nei più fragili, gli ultraottantenni e gli ultrasettantenni. E credo che, se i numeri continuano a essere così elevati, bisognerà avviare questa campagna adesso, non in autunno". 

"Noi in Italia - ha ricordato Anelli - l'abbiamo iniziata per le persone immunodepresse nei centri di riferimento dove vengono seguite. L'unica preoccupazione dei medici era solo capire se rinviare la campagna a inizio autunno, possibilmente con un vaccino aggiornato anche alle varianti Omicron e Omicron 2, avrebbe aiutato. L'invito che posso fare ai cittadini è a seguire le indicazioni dei camici bianchi che, come si è visto finora, hanno funzionato. Facciamo quello che verrà deciso, perché le decisioni sono non campate in aria, ma sono frutto di un lungo studio e di una lunga riflessione. Ci sono una serie di resistenze, ma vanno sfatate le credenze non suffragate da dati scientifici". "Una dose di richiamo - ha precisato - significa semplicemente elevare il numero di anticorpi: è come se si venisse a contatto con il virus senza prendere la malattia, ma sviluppando in maniera forte una reazione anticorpale. La quarta dose avrebbe questo significato: è un richiamo che stimola ulteriormente l'organismo. Non è innaturale né provoca grandi reazioni. Sarebbe utile sotto questo aspetto".