Quarta dose vaccino Covid in Lombardia: quando e a chi viene somministrato

Dopo il via libera della Struttura commissariale, nuovo richiamo 'booster': tutte le informazioni. Al via anche Novavax

Vaccino Covid

Vaccino Covid

Milano, 24 febbraio 2022 - Prima, seconda e terza dose di vaccino Covid. Ma non è finita. Dopo il via libera della Struttura commissariale, da martedì 1° marzo, al via anche la somministrazione della quarta dose di richiamo 'booster. Non per tutti, però. La nuova dose sarà somministrata alle persone con marcata compromissione della risposta immunitaria. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

Quarta dose, il via libera

Se ne parlava da tempo ma i dubbi erano molti. Qualche giorno fa, è arrivato l’annuncio ufficiale da parte di Aifa. Via libera della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco alla quarta dose di vaccino anti-Covid in Italia.  Tecnicamente, si tratta di un booster a conclusione del ciclo primario (2 dosi + 1 aggiuntiva); per la quarta dose si utilizzeranno vaccini a mRna, con le tempistiche standard. Che i vaccini siano decisivi lo certifica anche il report esteso dell'Iss: per i non vaccinati il tasso di ricovero è 9 volte maggiore rispetto ai 'boosterizzatì e il tasso di mortalità è 19 volte più alto. Inoltre l'efficacia del vaccino in termini di riduzione del rischio, tra non vaccinati e tri-vaccinati, è del 64% nella prevenzione dell'infezione e del 93% per la malattia severa.

Chi deve fare la quarta dose

La Lombardia si sta già preparando a questa nuova fase della campagna vaccinale che vedrà coinvolti oltre 190.000 lombardi per i quali la somministrazione della quarta dose di vaccino anti Covid-19 è raccomandata. I destinatari della quarta dose di richiamo sono, dunque, i soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria dai 12 anni in su che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi (di cui la terza addizionale), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla dose addizionale. La quarta dose 'booster' è raccomandata, come indicato dalle autorità sanitarie nazionali, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate a malattia o a trattamenti farmacologici, e alle persone sottoposte a trapianto di organo solido.

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Come prenotare

I pazienti immunocompromessi che sono stati vaccinati presso il Centro specialistico che li ha in cura potranno essere contattati per la somministrazione della quarta dose booster, a partire dal 1° marzo, nel rispetto della distanza di 120 giorni dall'ultima somministrazione. In alternativa, i cittadini potranno rivolgersi direttamente agli hub vaccinali diffusi sul territorio, presentando idonea documentazione. Dai primi di marzo sarà anche possibile effettuare la prenotazione attraverso la piattaforma regionale  prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it.

Al via il vaccino Novavax

Allo stesso tempo, la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha fatto sapere sapere che è prevista per martedì 1° marzo la partenza delle somministrazioni del nuovo vaccino Nuvaxovid - Novavax. "Le prime dosi - ha spiegato a Moratti al termine di una telefonata con il generale Francesco Figliuolo - verranno infatti consegnate alla Lombardia domenica 27 febbraio". Il nuovo vaccino verrà somministrato presso centri vaccinali dedicati, distribuiti capillarmente su tutto il territorio regionale.

Novavax utilizza la tecnica delle proteine ricombinanti, definita più 'classica' perchè sperimentata da decenni per esempio contro meningite, pertosse, epatite. Una tecnologia tradizionale insomma per il nuovo vaccino autorizzato il 20 dicembre scorso dall'Agenzia europea del farmaco (Ema). Commercializzato con il nome di Nuvaxovid e Covovax (in India), l'ultimo vaccino anti-Covid in ordine di tempo ad arrivare sul mercato è un vaccino proteico, ossia contiene frammenti prodotti in laboratorio della proteina Spike, che si trova sulla superficie del virus Sars-CoV-2, e un adiuvante, la saponina. Diversamente dai vaccini Pfizer, Moderna, Astrazeneca, Johnson&Johnson, Sputnik, che usano tecnologie a mRNA e vettore virale, quello prodotto dalla casa farmaceutica statunitense  Novavax non è un vaccino genico ed è stato creato attraverso la tecnica delle proteine ricombinanti.

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