Quarta dose vaccino anti Covid: per chi e quando? La decisione dell'Aifa

Riunione della Cts dell'Agenzia Italiana del Farmaco: per ora niente allargamento platea, "sono necessari ulteriori approfondimenti"

Un vaccino Covid (Ansa)

Un vaccino Covid (Ansa)

Oggi è stato il giorno della riunione Cts dell'Agenzia Italiana del Farmaco sulla platea della quarta dose di vaccino. Sulla quarta dose di vaccino anti-Covid sono "necessari ulteriori approfondimenti" ha concluso la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco, che ha iniziato oggi "la valutazione dell'opportunità di una seconda dose booster dei vaccini contro Covid-19 per particolari categorie di soggetti".  "Considerato il complesso dei dati disponibili", si legge in una nota, "la Cts ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia. La Cts ha ribadito che è essenziale il completamento del ciclo vaccinale seguito dalla dose booster già autorizzata".

Bassetti

"Dalla Cts dell'Aifa è arrivata una decisione di buonsenso. Fare ora una quarta dose a tutti significherebbe sottoporci nell'arco di poco più di un anno a tre dosi di vaccino, considerando che in autunno potrebbe arrivare un vaccino aggiornato e così anche un nuovo richiamo. Ecco, dobbiamo spingere proprio su questo fronte, avere al più presto un vaccino aggiornato. Altrimenti dobbiamo essere molto duri nel dire che fare la quarta dose a chi non è immunodepresso, non ha una valenza scientifica" ha detto all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

Pregliasco

"Bene" la decisione della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa di attendere "ulteriori approfondimenti" prima di estendere una seconda dose booster dei vaccini anti-Covid a ulteriori categorie. Così il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, che all'Adnkronos Salute ha spiegato: "Non possiamo immaginare una vaccinazione universale obbligatoria senza delle conferme" che vanno fatte "con i tempi della scienza, e con una condivisione e una certezza su questa vaccinazione che io immagino sia necessaria nel futuro con una strategia come quella dell'influenza, cioè targettizzata in particolare sui soggetti fragili e quelli più esposti".  "La tempistica c'è per fare questi approfondimenti - ha detto Pregliasco - perché si è visto dall'esperienza israeliana che i risultati ottenuti con una vaccinazione troppo ravvicinata, anche se ci sono, non sono così vantaggiosi. Questo ce lo aspettavamo perché, come accade per le altre vaccinazioni, è bene mantenere distanziate le somministrazioni successive". Dunque, ha ribadito, "i tempi ci sono, perché la vaccinazione con tre dosi è efficace nella protezione da malattia grave, quindi è bene confermare e stabilizzare quello che sarà probabilmente un appuntamento annuale per i fragili. Magari con vaccini aggiornati". 

Garattini

"Stanno aumentando i contagi quindi le persone più a rischio sono soprattutto gli anziani fragili. Ma credo che sia meglio aspettare di finire con il ciclo di vaccinazione e con il booster prima di procedere con la quarta dose. Ci sono tanti che ancora non hanno fatto la terza dose del vaccino anti-Covid" ha sottolineato Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.  Per la quarta dose meglio un vaccino aggiornato o usare lo stesso sviluppato sul ceppo di Wuhan? "Non credo si possa ragionare su questo - ha spiegato - Non sappiamo quando arriverà un nuovo vaccino quindi usiamo quello che abbiamo. Ma, ribadisco, aspettiamo perché la primavera e l'estate influenzeranno la curva epidemiologica e immunizziamo prima chi ha ancora una o due dosi". 

Ricciardi

"Alla luce dell'esperienza inglese e israeliana è auspicabile l'estensione della quarta dose di vaccino anti Covid, oltre agli immunodepressi, anche ai fragili per età, gli over 75, in particolare, a quelli residenti nelle Rsa" ha detto Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ad Adnkronos.  "Abbiamo numeri molto importanti dall'esperienza israeliana e inglese - continua - che indicano che si tratta di una misura di sanità pubblica opportuna per evitare che la diminuzione della protezione anticorpale comprometta la capacità di risposta dei soggetti fragili dal punto di vista anagrafico. Tra l'altro sappiamo che gli italiani sono più longevi ma anche più fragili rispetto agli altri Paesi, soprattutto le donne. E questa è una delle motivazioni per cui abbiamo un'elevata mortalità rispetto agli altri e per cui ritengo ancora più importante l'ulteriore dose vaccinale".  Nei due Paesi pionieri della quarta  dose "l'offerta attiva del vaccino è stata fatta alle persone in età più avanzata e questo ha consentito di avere molti dati su cui si può ragionare in questa fascia di età". Per quanto riguarda invece l'allargamento a tutti "bisogna aspettare".

Galli

"Si può pensare ad estendere ai grandi anziani, ovvero gli over 80, la quarta dose del vaccino anti Covid. Ma sarebbe comunque opportuno conoscere la loro risposta anticorpale prima di procedere a una nuova dose vaccinale: per alcuni potrebbe essere anche inutile per altri importante ed opportuno. Con le attuali evidenze, dunque, bisognerebbe valutare caso per caso". Questo ol parere ad  Adnkronos Salute di Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano  "Questa valutazione sui gravi immunodepressi, per i quali la quarta dose è già prevista - continua Galli - si sta già facendo, perché i medici gli anticorpi li valutano. In questo momento un dato di letteratura che ci dica con certezza che è utile rivaccinare i grandi anziani non c'è. L'idea di poter allargare la quarta dose alle fasce di età più avanzate è in campo ma c'è anziano e anziano: qualcuno ha risposto molto all'intero ciclo vaccinale, qualcuno meno. Per chi non ha proprio risposto, invece, la quarta dose può essere sicuramente utile. Vaccinare tutti a prescindere è discutibile. Ai dati di oggi ha senso solo valutando ogni singolo caso. Più in là nel tempo, invece, vedremo. Anche rispetto alla disponibilità di vaccini più aggiornati".

Bernabei

Secondo il geriatra Roberto Bernabei, presidente di 'Italia Longeva': "Ampliare la platea degli italiani candidabili alla quarta dose di vaccino anti-Covid, puntando sugli anziani "può essere fatto ma con un ragionamento sui costi-benefici. Se prendiamo un 70enne che è in buona forma, non ha malattie croniche gravi, fa sport e non è in sovrappeso, direi di no. Mentre il discorso è diverso per gli over 85 che hanno acciacchi e altre patologie, diciamo sono molto fragili, per loro una  quarta dose potrebbe dare benefici". Ma quanti sono in Italia gli over 85? "Sono 5 milioni - risponde lo specialista - di questi una buona parte sono fragili, quindi candidabili alla quarta dose di vaccino".