Crisanti: giusto no quarantena per i vaccinati, tampone dopo tre giorni da contatto

L'esperto: in Gb atteggiamento pragmatico per gestione dei contatti diretti con positivi. Le sfide dell'inverno? Varianti, durata vaccino e percentuale immunizzati

Il virologo Andrea Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti

Milano - Quarantena: quali regole per i vaccinati? Secondo il virologo Andrea Crisanti l'approccio della Gran Bretagna in tema di quarantena è "abbastanza sicuro". Nel Regno Unito - stando alle ultime decisioni prese dal governo - non è infatti prevista quarantena per i vaccinati entrati in contatto con positivi, ai quali viene data indicazione di indossare la mascherina e sottoporsi a un tampone. "Si sa con certezza - ha spiegato Crisanti ospite del programma "Agorà" - che se una persona è stata contagiata" da Sars-CoV-2, "al terzo-quarto giorno diventa positiva. Quindi io penso che l'inghilterra abbia preso un atteggiamento molto più pragmatico: se una persona è stata vaccinata ed è stata esposta" al virus "fa il tampone al terzo giorno e, se è negativa, torna al lavoro. Penso che sia abbastanza sicuro questo approccio. Tampone molecolare - ha puntualizzato Crisanti - non rapido, perché il rapido ha sempre problemi di sensibilità. Certo, la variante Delta ha una capacità replicativa più alta e il problema di sensibilità in questo caso è leggermente diminuito, ma per sicurezza meglio sempre tampone molecolare". 

In Italia, nei giorni scorsi, è stata emessa la circolare con le indicazioni relative alla quarantena per chi ha concluso il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni. "I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi con infezione da SARS-CoV-2 identificati dalle autorità sanitarie, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 7 giorni dall`ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo" stabilisce la nuova circolare a firma del direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza. 

Covid, ecco come cambia la quarantena per i vaccinati / Pdf

Per Crisanti i problemi da affrontare questo inverno, "sono tre e riguardano la percentuale dei vaccinati, la durata della vaccinazione e la presenza di varianti resistenti al vaccino. Tutto dipenderà dalle misure che saremo in grado di mettere in campo per fronteggiare la situazione. Alcune possono ancora essere attuate, altre un po' meno" ha dettoa iNews24.it commentando la situazione pandemica di questi giorni. Il primo problema potrebbe essere affrontato "con l'immunità di gregge che però - avverte Crisanti - non si raggiungerà mai. È impossibile, dato che stiamo affrontando una variante che ha un R0 di 6. Per quanto riguarda la durata della vaccinazione, abbiamo a disposizione lo studio di Israele che dice che la protezione dura 8-9 mesi. Bisognerà quindi pensare a come proteggere tutte le persone vulnerabili e quelle che si sono vaccinate a gennaio 2021". La terza dose "è assolutamente un'opzione ma - conclude il virologo - ancora non mi pronuncio in merito, perché voglio aspettare i risultati di Israele". 

"Più persone si vaccinano, meglio è. Per quanto riguarda i ragazzi, il rapporto costi-benefici è molto limitato, ma ciononostante fanno bene a vaccinarsi per dare un contributo a livello sociale e compiere un atto di generosità nei confronti della collettività", afferma parlando della vaccinazione dei giovani sotto i 18 anni.  "Ci sono degli enzimi interessanti come le proteasi, che sono già stati utilizzati come bersaglio per farmaci molto efficaci, come nel caso dell'epatite C e dell'Hiv. Questi enzimi si sono dimostrati bersagli ideali, quindi sono moderatamente ottimista sull'efficacia di una cura" per il Covid -19, afferma. "Per quanto riguarda la data - chiarisce Crisanti - non so se verrà rispettato il termine indicato della prossima estate".