Quarantena a scuola, ecco tutte le novità e le norme da seguire

Sul sito del ministero le procedure per l'isolamento delle classi: temperatura corporea oltre i 37.5° e sintomi simil-influenzali restano discriminanti

Lezione a scuola ai tempi del coronavirus

Lezione a scuola ai tempi del coronavirus

I primi casi di quarantena scattati nella settimana d’edordio dell’anno scolastico hanno già messo in seria difficoltà genitori e docenti. E qualche istituto è già alle prese con le prime criticità in tema di gestione della pandemia in ambito scolastico. Ma cosa succede secondo le norme del decreto governativo se emerge il caso di un positivo a scuola? Quali procedure bisogna attuare? A riassumere le procedure da seguire è il Ministero dell’Istruzione, attraverso le risposte date alle domande poste più di frequente, come spiega molto bene  il sito Skuola.net.

La differenza? Il vaccino

Rispetto allo scorso anno scolastico, in cui le parole chiave erano lockdown e didattica a distanza, ora il focus riguarda la vaccinazione: tutti gli studenti over 12 ora possono vaccinarsi. Dunque, per gli alunni più grandi e per il personale scolastico, in caso di messa in isolamento del singolo oppure dell’intera classe, le regole non saranno uguali per tutti: vediamo dunque quelle principali.

La durata dell’isolamento

Per le persone non vaccinate la quarantena durerà 10 giorni, con un tampone da effettuare tra il 10° e il 14° giorno dall’ultimo contatto con il positivo. Per le persone vaccinate la quarantena è ridotta a 7 giorni, con test molecolare alla fine dell’isolamento.

Cosa succede in caso di positività?

In questo caso il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) spiega che “in caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti, occorre attivare immediatamente la specifica procedura: il soggetto interessato dovrà essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente”. Pochi dubbi, insomma. Si avvisa l’ente sanitario.

Quali i sintomi per tenere a casa l’alunno?

Il Protocollo di sicurezza attivato conferma l’obbligo di rimanere a domicilio con temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali e di chiamare il medico di famiglia e l’autorità sanitaria. Resta il divieto di accedere alla scuola laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo ( difficoltà respiratoria o febbre oltre 37,5°; provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle autorità sanitarie.

Le attività di screening a tappeto

L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria e il Ministero dell’Istruzione, nel frattempo, sta definendo un piano di screening della popolazione scolastica, con particolare attenzione alla fascia di età 6-12 anni. Le scuole interessate saranno progressivamente individuate in collaborazione fra autorità sanitarie e uffici scolastici. Il piano prevede di monitorare almeno 55 mila alunni di scuole “sentinella” ogni 15 giorni.

Il test sul campione

Un campione, dunque, di circa 110 mila studenti al mese, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento, che ammonta a un totale di circa 4 milioni 200mila bambini e ragazzi. A essere coinvolti, su base volontaria, saranno gli studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado, ossia di elementari e medie.