Covid a scuola: chi deve fare quarantena e dad? Verso versione ridotta. Cosa può cambiare

Sileri: intorno al 10 ottobre faremo il punto. L'apertura di Brusaferro: è un sistema dinamico, norme da valutare alla luce dell'andamento epidemiologico

Scuola (Ansa)

Scuola (Ansa)

Scuola e Covid: cambio di regole in arrivo? L'ipotesi è sul tavolo. A confermarlo è  il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto sulla possibilità che a scuola la quarantena venga ridotta, e che venga limitata a compagni di banco senza che venga estesa a tutta la classe nel momento in cui i test risultassero negativi per tutti. "Ci si sta lavorando. Vanno acquisti ulteriori dati: tutto dipenderà da quella che sarà la circolazione del virus nelle prossime settimane, ma è inevitabile che questo accadrà - ha detto Sireli ospite di "Timeline" su SkyTg24 -. Direi che, sulla scuola, già tra due/tre settimane potremo fare un punto, intorno al 10 di ottobre". 

C'è poi anche la questione dei test. "Non tutti i test hanno un'attendibilità. Il gold standard è il tampone, ed in mezzo vi sono altri tipi di test che sono più o meno utilizzabili per opera di screening per persone a basso rischio. C'è una flessibilità nell'utilizzo dei test anche per liberare persone da quarantene inutili, per fare un esempio, o fare dei test sentinella magari in una scuola per vedere se lì è entrato il virus. Noi abbiamo un ampio spettro di diagnostica e dobbiamo usarla con giudizio, non così, a caso. Laddove c'è alto rischio è meglio un test molecolare, dove c'è basso rischio è meglio un antigenico, mentre dove non si riesce a fare altro meglio un test salivare. L'utilizzo dovrà essere adeguatamente fatto a seconda della classe di rischio di quel paziente. "Però - ha aggiunto Sileri - per il green pass non si possono utilizzare tutti questi test perché alcuni, purtroppo, non sono affidabili al 100%. E allora, siccome il modo migliore per avere un green pass, e avere la quasi certezza di non prendersi la malattia o se la si prende prenderla in forma leggera, è ovviamente il vaccino, abbiamo inserito anche il tampone. Attenzione però, perché il tampone non è sovrapponibile alla vaccinazione, cioè con il tampone si ha la fotografia di quel determinato momento". 

Ad affrontare il nodo scuola è stato oggi anche Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) durante la presentazione dell'analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di regia: "Il tema delle quarantene oggi è molto discusso soprattutto a livello mediatico, a livello di letteratura scientifica stanno emergendo continuamente dei dati che valutano l'efficacia vaccinale e questo è un presupposto importante su cui lavorare - ha precisato -. Il dato epidemiologico di cui disponiamo ci dice che c'è una decrescita nel numero dei nuovi casi ma c'è la variante Delta. Oggi abbiamo delle regole sulle quarantene, date da una circolare ministeriale che definisce la possibilità di riduzione in qualche modo della quarantena per le persone vaccinate di qualche giorno previo un test negativo. E' un sistema dinamico che possiamo riconsiderare nelle prossime settimane se ci saranno evidenze scientifiche diverse". 

A poche settimane dalla riapertura delle scuole, in diverse regioni italiane si contano già classi in quarantena o dove è stata attivata la didattica a distanza. Tra la provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia, l'Emilia Romagna, la Sardegna e il Lazio si registrano la maggior parte dei casi. "E' un problema- commenta senza mezzi termini Rino Agostiniani, tesoriere della Società italiana di pediatria (Sip)- è una situazione che intere generazioni di giovani non si possono permettere, perché questo lascerebbe una cicatrice indelebile nel loro percorso formativo e nelle loro relazioni umane". Pochi giorni fa il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Pizzo calabro in occasione della cerimonia per l'apertura dell'anno scolastico aveva proprio sottolineato: "La scuola è ossigeno per la società, il suo funzionamento è specchio di quello del Paese. La scuola è stata la prima a dover chiudere le sue porte. Ora, grazie alle vaccinazioni e alle nuove misure di precauzione, questo non deve più accadere". E proprio l'immunizzazione è l'arma su cui secondo Agostiniani è necessario puntare per evitare chiusure della classi e Dad. "L'unica strada percorribile per risolvere questa situazione è incrementare le vaccinazioni nelle fasce d'età giovani e adolescenziali", ribadisce il pediatra.