Scuola e quarantena: quando scatta? Cosa succede con un caso positivo al Covid

Con l’obiettivo di ridurre al minimo la dad, cambia la strategia per i contagi in ambiente scolastico: meno quarantena e più test

Una scuola

Una scuola

Milano – Continua a scendere la curva dei contagi in Italia. Oggi, secondo i dati diffusi dal bollettino del Ministero della Salute, sono 2.278 i nuovi casi positivi al Covid-19 in Italia, 470 in meno di ieri, e 27 i morti. Aumentano i guariti (2.745 oggi), mentre scendono i ricoverati con sintomi, 2.651 (-41 da ieri) e i pazienti in terapia intensiva (364 contro i 367 di ieri). Sono stati, inoltre, 270.044 i tamponi effettuati, con un indice di positività dello 0,8%. Determinante il ruolo della campagna vaccinale. Sono 86.201.755 i vaccini somministrati complessivamente in Italia, secondo il report del Governo aggiornato alle 6 di stamani. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 45.737.346 pari all' 84,68 % della popolazione over 12, mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 43.229.551, equivalente all' 80,04 % della popolazione over 12. L'obiettivo che si era posto il Governo di vaccinare l'80% della popolazione, dapprima fissato per il 30 settembre e poi per la seconda metà di ottobre, è stato superato nella giornata di sabato. Un risultato che il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli ha definito “formidabile” e “che ci ha permesso - ha sottolineato - di ridurre la circolazione virale e di ridurre il numero di morti”. In questo contesto, con l’obiettivo di ridurre al minimo la didattica a distanza, cambia la strategia per i contagi nella scuola: meno quarantena e più test.

Il documento

Le novità sono contenute nella bozza con le 'Indicazioni per l'individuazione e la gestione dei contatti di casi Covid-19 in ambito scolastico’ redatta dall'Istituto Superiore di Sanità, dai ministeri della Salute e dell'Istruzione e con il contributo di due Regioni. I sindacati nei giorni scorsi avevano chiesto che “la questione delle quarantene” fosse risolta in tempi rapidi chiedendo, una gestione “omogenea” per evitare le difformità tra Regioni e a volte anche tra Asl della stessa città.

Scuola primaria e secondaria

Nelle scuole primarie e secondarie, secondo la bozza, in presenza di un caso positivo tra gli alunni, i compagni saranno sotto “sorveglianza con testing” e in caso di risultato negativo dei loro test potranno tornare in classe. Se tra i contatti invece dovesse risultare un secondo alunno positivo, coloro che sono vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi potranno rientrare in classe e saranno “in sorveglianza con testing”, ma per quanti non sono stati vaccinati scatterà la quarantena.In presenza di due casi positivi tra i contatti del primo contagiato, quindi se tre studenti risulteranno positivi solo a quel punto scatterà la quarantena per tutta la classe. Le stesse regole varranno sempre per le scuole primarie e secondarie anche in presenza di un caso positivo tra gli insegnanti o gli operatori scolastici. Dunque per gli alunni delle classi in cui l'insegnante ha svolto attività in presenza, ci sarà la sorveglianza «con testing» e il rientro a scuola dopo il risultato negativo del test. In presenza di un ulteriore caso positivo oltre all'insegnante per i quanto sono vaccinati/negativizzati negli ultimi 6 mesi: è prevista sorveglianza con testing, mentre per non vaccinati/negativizzati negli ultimi 6 mesi: scatterà la quarantena. In presenza di due casi positivi oltre all'insegnate ci sarà la quarantena per tutta la classe.

Fascia 0-6 anni

Diverse le procedure per i bambini da 0 a 6 anni: in presenza di un caso positivo all'interno servizi educativi per l'infanzia scatterà per tutti una quarantena di 10 giorni. Mentre per gli educatori ed operatori la quarantena potrà variare da 7 a 10 giorni sulla base delle indicazioni del ministero della Salute.

I sindacati

Per il sindacato dei presidi, guidato da Antonello Giannelli, “se, come sembra, l'essere stati vaccinati rappresenterà un vantaggio per ridurre i tempi della quarantena, ricordiamo che tale indicatore non potrà essere utilizzato per gli alunni di età inferiore ai 12 anni”. Chi ha invocato prudenza è Elvira Serafini dello Snals: “quarantene troppo ridotte non ci convincono, temiamo trasmissione troppo veloci del virus”.