Covid, tamponi rapidi: quanto sono accurati? Guida completa all'uso

Se usati correttamente molti test rapidi sono utili per rilevare le persone con alti livelli del virus

Test rapidi (Foto Ansa)

Test rapidi (Foto Ansa)

Nei primi mesi della pandemia, ottenere un test del coronavirus in genere richiedeva la visita a un centro sanitario, un laboratorio o un sito di test dedicato, un processo che a volte comportava lunghe code e l'attesa di una settimana o più per ottenere i risultati. Ora è invece possibile eseguire test rapidi comodamente a casa propria. Molti di questi test sono disponibili senza prescrizione medica e restituiscono i risultati in soli 15 minuti.

La domanda per i test è aumentata negli ultimi mesi, con la diffusione delle varianti altamente infettive come l'ultima Omicron. Tutti i produttori hanno aumentato la produzione di tamponi rapidi, ma in questo momento possono essere difficili da trovare. Sebbene i test rapidi abbiano i loro limiti, sono un importante strumento di salute pubblica, hanno detto gli esperti, in particolare se si sa esattamente come usarli.

E’ uno strumento utile soprattutto per le indagini di screening e laddove servano in poco tempo indicazioni per le azioni di controllo. A differenza dei test molecolari, però, i test antigenici rilevano la presenza del virus non tramite il suo acido nucleico (RNA) ma tramite le sue proteine (antigeni). Per questo comunemente viene anche chiamato test antigenico. L’affidabilità non è ancora paragonabile a quella dei test molecolari e la positività in alcuni contesti può richiedere la conferma del test molecolare. 

Quali tipi di test sono disponibili?

Non sono moltissimi i test antigenici rapidi attualmente disponibili sul mercato senza prescrizione medica. I prezzi partono da circa 7 euro per test. Tutti funzionano rilevando piccole proteine ​​virali, chiamate antigeni. I test richiedono di strofinare un tampone nasale all'interno delle narici e quindi esporre il tampone a poche gocce di sostanze chimiche. Forniscono risultati in circa 15 minuti e sono abbastanza semplici da fare, ma ognuno comporta una procedura leggermente diversa, che dovrebbe essere seguita alla lettera. Il miglior consiglio da dare  è quello di leggere con attenzione le istruzioni e seguirle meticolosamente.

Il test ha un’elevata specificità (ossia la capacità di riconoscere con certezza il Coronavirus rispetto ad altri virus) e un’alta sensibilità (ossia la capacità di evidenziare la particella virale anche in fase iniziale quando il virus è poco presente). Qualora, tuttavia,  la quantità di virus sia inferiore ai limiti del test, potrebbe non essere possibile identificare correttamente l’infezione. 

Quanto sono accurati i test rapidi?

I test di "reazione a catena della polimerasi", quelli eseguiti nei laboratori privati o degli ospedali, comportano la creazione di molte copie del materiale genetico del virus. Questo processo aiuta a rilevare tracce anche minime del virus. I test antigenici rapidi, che invece non amplificano il virus, sono meno sensibili di quelli fatti in laboratorio e se effettuati in una primissima fase dell'infezione, prima cioè che il virus si sia ampiamente replicato, potrebbero restituire un falso negativo. Alcuni dei test rapidi dell'antigene hanno una sensibilità complessiva di circa l'85 percento, il che significa che stanno catturando circa l'85 percento delle persone infette dal virus e mancano il 15 percento. In alcuni studi, le loro prestazioni nel mondo reale sono state persino inferiori. Ma questi test sono eccellenti per rilevare le persone che hanno un'elevata carica virale e che quindi hanno maggiori probabilità di trasmettere attivamente il virus ad altri.

L'uso ripetuto dei test, inoltre, può compensare la loro minore sensibilità. In uno studio recente, svolto negli Stati Uniti, i ricercatori hanno scoperto che quando hanno testato studenti universitari e dipendenti infetti ogni tre giorni, i test rapidi dell'antigene hanno identificato con successo il 98 percento delle infezioni, alla pari con i test PCR svolti in laboratorio.

Come viene effettuato il tampone rapido?

Il  materiale  prelevato  viene  inserito in una “cassetta” (Card) contenente anticorpi specifici per le particelle del Coronavirus. Qualora il campione contenga le particelle di SARS-COV 2 (cioè il Coronavirus) questi anticorpi lo riconosceranno e sulla cassetta  apparirà una linea nera visibile che indicherà la presenza del virus nel  campione in esame. 

La comparsa di bande nere nella zona deputata alla lettura del risultato avviene entro 15-20 minuti dall’applicazione del preparato nel dispositivo.

Quando e come usare i test rapidi

I test rapidi a casa sono una buona opzione per le persone che sono state esposte al virus, che vogliono sapere se alcuni sintomi che sta provando sono da correlare al Covid-19 o solo una semplice influenza, oppure per coloro che vogliono un po' di sicurezza in più prima di visitare un parente o dopo aver viaggiato in un paese straniero dopo il virus è particolarmente presente. Le persone con sintomi possono eseguire immediatamente un test rapido dell'antigene, affermano gli esperti, ma coloro che hanno avuto un'esposizione nota al virus dovrebbero attendere dai tre ai cinque giorni prima di farlo. Il test fatto troppo presto, prima che il virus abbia avuto la possibilità di replicarsi, aumenta le probabilità di un falso negativo.