Vaccino Covid ai giovani, quando tocca a loro? Lamorgese: "Cominceremo tra maggio e giugno

La Ministra degli interni parla della campagna vaccinale sui giovani e promette loro un'estate in sicurezza

Giovani

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Quando verranno vaccinati i giovani? E' una domanda che da tempo in molti ( e non solo i ragazzi) si stanno facendo. Non sono di sicuro da considerare soggetti a rischio, ma altrettanto sicuramente sono ritenuti, a torto o a ragione, tra coloro che contribuiscono in maniera significativa a diffondere il Coronavirus. Altrettanto sicuramente i giovani sono quelli che più scalpitano per tornare prima possibile alla normalità, costretti alle lezioni in DAD e decisamente limitati nelle normalità attività sportive o ricreative.

La Ministra degli Interni Luciana Lamorgese ha parlato proprio di loro in una recente intervista ed ha dimostrato di avere una notevole sensibilità nei confronti dei giovani, da lei ritenuti "coloro che stanno pagando il prezzo più alto in termini di assenza forzata dalle aule scolastiche, di riduzione degli spazi di socialità e della libertà di viaggiare"

Per la Ministra, però la prossima "sarà un'estate in sicurezza con i più giovani vaccinati". Proprio oggi, peraltro, è stato indetto un Comitato per l'ordine e la sicurezza, per pianificare "controlli rigorosi", mantenendo, comunque, "un profondo senso di umanità". "Verranno intensificate - spiega la Lamorgese - tutte le misure di prevenzione analogamente a quanto avviene in occasione delle più importanti festività, con un dispositivo di circa 70 mila donne e uomini in divisa. E come l'anno scorso, bisognerà tenere conto delle limitazioni imposte in tutta Italia per contenere la diffusione del Covid 19, con specifici servizi programmati a livello territoriale che riguarderanno, in particolare, le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, i parchi, i litorali più frequentati, le arterie stradali e autostradali, le stazioni ferroviarie, i porti e gli aeroporti".   Lamorgese è consapevole che "cresce, soprattutto tra i ragazzi, un senso di stanchezza e di mancanza di fiducia per il futuro. "Ma non è il momento di abbassare la guardia, e di far venir meno quel senso di responsabilità dimostrato finora: perché i progressi registrati dalla campagna per i vaccini fanno finalmente intravvedere un orizzonte diverso che ci consentirà di tornare gradualmente alla normalità".  

"I ragazzi - prosegue - stanno pagando un prezzo alto: in termini di assenza forzata dalle aule di scuola e delle Università, di riduzione degli spazi di socialità e della libertà di viaggiare per motivi di studio e di vacanza. In vista dell'estate, per limitare al massimo il contagio, c'è bisogno di uno sforzo straordinario: ora che è stato raggiunto l'accordo con le Regioni per l'utilizzo della rete delle farmacie, tra maggio e giugno dovremmo iniziare a vaccinare anche le classi di età dei più giovani che, notoriamente, si spostano e socializzano più delle altre".

Proprio tra aprile e giugno – se verranno rispettati gli accordi presi con le case farmaceutiche – in Italia arriveranno 52 milioni di dosi di vaccino. Una volta che la struttura organizzativa voluta dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo sarà entrata a regime l'Italia dovrebbe essere in grado di somministrare mezzo milione di dosi di vaccino al giorno, di conseguenza si potrà procedere molto speditamente. Se il piano vaccinale sarà rispettato l'immunità di gregge al 70% verrà raggiunta intorno alla metà di settembre. E i giovani potrenno, forse, ricominciare ad assoporare quella libertà così tanto agognata.