Qatargate, la figlia di Panzeri resta in Italia: "Verifiche sulle carceri in Belgio"

Rinviata al 3 gennaio la decisione della Corte d'Appello di Brescia sulla consegna alle autorità di Bruxelles della figlia dell'ex eurodeputato arrestato

Silvia Panzeri

Silvia Panzeri

Brescia - È stata rinviata al 3 gennaio prossimo l'udienza in Corte d'appello a Brescia per decidere sulla richiesta di consegna alle autorità del Belgio d Silvia Panzeri. I giudici della seconda sezione - presidente, Giulio Denatoni - accogliendo un'istanza della difesa della figlia e della moglie dell'ex eurodeputato hanno disposto accertamenti sulla situazione carceraria del Paese d'Oltralpe.

"Il presidente d'ufficio ha ordinato che venga acquisita da parte del Ministero documentazione comprovante lo stato delle carceri in Belgio - ha dichiarato l'avvocato Angelo De Riso, che assiste le due donne ai domiciliari dallo scorso 9 dicembre con il collega Nicola Colli - Bisognerà appurare se le loro carceri siano compatibli con le nostre, e garantiscano un trattamento in linea con la Convenzione dei diritti dell'uomo. È chiaro che se ci fossero riscontri di cattivo trattamento dei detenuti belgi, questo costituirebbe un motivo di rifiuto alla consegna. Ieri avevamo presentato la medesima osservazione ai giudici dell'altra sezione enuclenado i motivi di merito - ha proseguito il legale - oggi invece abbiamo presentato una questione preliminare. Una Corte ha deciso in un modo, l'altra in un'altra. I principi della nostra istanza però non cambiano".

E in caso di rifiuto della consegna? "La nostra assistita rimarrebbe in Italia ma verrebbe giudicata in Belgio in fase di processo. La difesa in ogni caso è molto soddisfatta dell'esito dell'udienza di oggi anche in funzione del fatto che, ormai è chiaro, faremo ricorso in Cassazione per la madre (Maria Dolores Colleoni, ndr) visto che ieri ci è stata rigettata la medesima istanza. Quanto al coinvolgimento in traffici e tangenti, alle mie assistite allo stato non risulta niente. Già nel corso dell'udienza di convalida si sono entrambe dichiarate estranee alle contestazioni. Ieri la signora ha parlato di qualche dono di piccola entità, consistenti in creme, ricevute in amicizia, ma nulla di più. Non ha preso né soldi né ha fatto vacanze da centomila euro".