Covid, 13 regioni sopra la soglia critica: proroga stato di emergenza più vicina

Locatelli (Cts) ricorda che il prolungamento può arrivare fino a gennaio 2022, alla scadenza dei due anni. Cosa può cambiare per smart working, viaggi e uso delle mascherine

Controllo green pass

Controllo green pass

Da una parte l'aumento dei contagi Covid, che vede 13 Regioni e Province autonome sopra la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, dall'altra la necessità di non arretrare con terze dosi vaccinali e dosi booster per mettere l'Italia al riparo dagli effetti di una quarta ondata che in Europa, Germania in testa, ma anche in Gran Bretagna e Russia continua a registrare numeri preoccupanti. Basterebbero queste due ragioni a sostenere l'ipotesi sempre più concreta della proroga dello stato di emergenza, che scadrà il 31 dicembre. Ma ce n'è un'altra, non meno significativa. Ed è la possibilità per il governo di intervenire (durante lo stato d'emergenza) con una serie di provvedimenti e misure per arginare i contagi covid, dall'utilizzo delle mascherine e distanziamento, a smart working e limitazione nei viaggi.  Le ipotesi sul tavolo sono almeno due: prorogare di tre mesi lo stato di emergenza, presumibilmente fino a marzo 2022 e prevedere l'obbligo di Green pass sul lavoro almeno fino all'estate 2022.  E se il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri si è già espresso a favore della proroga ("Penso che un'estensione sia logica perché dobbiamo ancora raggiungere quel 90% di vaccinati, dobbiamo fare le terze dosi, insomma c'è ancora qualcosa che deve essere sistemato, compreso il monitoraggio stretto sulle nuove varianti"), il ministro Roberto Speranza prende tempo: "Sullo stato d'emergenza il governo deciderà nei giorni, al massimo nelle settimane, immediatamente precedenti la scadenza: Mancano 56 giorni, è un tempo troppo lungo per esprimere un'opinione definitiva".

Letta: sosterremo eventuale proroga 

Un assist a favore della proroga arriva dal segretario Pd Enrico Letta: "Le scelte che il Governo prenderà e le indicazioni in merito a Green pass e stato di emergenza, noi le seguiremo perché il governo ha finora lavorato bene. Se proporrà la proroga dello stato di emergenza vorrà dire che sarà necessario e noi appoggeremo una eventuale richiesta del governo in questo senso. Ma la cosa più importante di tutte - ha aggiunto - è il rigore sull'applicazione delle regole che ci siamo dati. Le regole ci consentono la libertà, per la nostra vita privata, per i divertimenti, per il cinema, per la vita lavorativa, per la continuità istituzionale. Manteniamo queste regole e allora saremo in grado di farcela. Non molliamo sull'applicazione delle regole, altrimenti dovremo ragionare di nuovi lockdown e nessuno ha voglia di fare ragionamenti in questo senso".

Locatelli (Cts): stato di emergenza prorogabile fino al 31 gennaio 2022

Lo stato di emergenza per motivi legati al Covid, attualmente fissato al 31 dicembre prossimo, può essere esteso al massimmo fino al 31 gennaio 2022. Lo ha chiarito Franco Locatelli, coordinatore del Cts e presidente del  Consiglio superiore di Sanità,  'Mezz'ora in più'' su Rai3. "Da qui al 31 dicembre passa ancora del tempo - ha detto Locatelli - e non si è affatto discusso se prorogare o no questo stato di emergenza. Se il governo dovesse però considerare l'ipotesi di proroga, il prolungamento può arrivare fino al 31 gennaio 2022 (alla scadenza dei due anni). Se si dovesse estenderlo oltre, quindi, c'è la necessità di un nuovo provvedimento legislativo o normativo". Locatelli ha definito poi "non proponibile e non considerabile nel nostro Paese" la misura che da domani sarà applicata in Austria, dove scatterà il lockdown per i non vaccinati.

Le 13 regioni sopra la soglia critica

Sono 13 le Regioni e Province autonome che questa settimana registrano un'incidenza di casi di Covid-19 sopra la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi. I valori maggiori si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 189,1 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia dove il valore dell'incidenza ha raggiunto 139,6 casi per 100mila abitanti. I valori più bassi si registrano invece in Molise (11,1) e Sardegna (14,8). Questi i valori dell'incidenza nelle Regioni e Province  autonome secondo l'ultimo monitoraggio settimanale della Cabinadi regia (aggiornamento al 4/11/2021): Abruzzo (49,7 per 100mila abitanti); Basilicata (27,0); Calabria (52,5); Campania (66,2); Emilia Romagna (56,1); Friuli Venezia Giulia (139,6); Lazio (63); Liguria (52,1); Lombardia (34); Marche (50,2); Molise (11,1); PA Bolzano (189,1); PA Trento (63); Piemonte (38); Puglia (31,9); Sardegna (14,8); Sicilia (51,7); Toscana (57,7); Umbria (51,4); Valle d'Aosta (22,6); Veneto (75,3).