Covid e guerra, la tempesta perfetta. Bassetti: "Rischio nuove varianti con i profughi"

Allarme dell'infettivologo in un'intervista a Ilgiorno.it: "In Ucraina solo il 2% di vaccinati con terza dose. Giusto accogliere ma senza dimenticare la prevenzione"

Giusto aprire le porte di casa nostra a una popolazione che fugge dalla guerra ma senza dimenticare la prevenzione e il rischio di nuove varianti Covid

Arriva nel pieno del conflitto in Ucraina, con oltre 44mila profughi già accolti in Italia (di cui 5.500 solo nelle ultime ore), l'allarme del direttore della Clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti in un'intervista a Ilgiorno.it. Covid e fuga dalla guerra potrebbero infatti rappresentare la 'tempesta perfetta, il terreno su cui rischia di germogliare una nuova variante, proprio mentre il Paese si sta lasciando alla spalle la quarta ondata del Coronavirus. 

Dottor Bassetti, perché teme una nuova ondata Covid, o peggio, l'insorgenza di nuove varianti?  "Ho già avuto segnalazione di profughi risultati positivi a tampone e finiti nei Covid hotel. Non dimentichiamo che da un mese non c'è alcuna misura di contenimento del virus in un Paese come l'Ucraina, che ha già una bassissima copertura vaccinale. Lì siamo intorno al 35% di vaccinati, di  cui solo il 2% con terza dose".

Secondo lei è quindi concreto il rischio di nuove varianti? "Certamente. Riflettiamo un attimo, quando e come si sono formate le nuove varianti? Laddove ci siamo trovati in presenza di un alto numero di contagi, situazioni di affollamento, assenza di dispositivi di protezione individuale, basse vaccinazioni e sequenziamento a macchia di leopardo. Che è un po' la situazione che rischia di prospettarsi in Italia con l'arrivo dei profughi".

Posto che non possiamo chiudere le porte a chi fugge dalla guerra, quale potrebbe essere la soluzione? "Il problema non è l'accoglienza, ma la prevenzione. Problema che ho posto 3-4 settimane fa senza ricevere alcuna risposta. Intanto continuano ad arrivare profughi dall'Ucraina. Bisogna agire e agire subito perché è già tardi. Occorre fare tamponi a tappeto ai profughi, appena varcano il confine ucraino e vaccinare tutti, magari già in Polonia. Inoltre bisogna sequenziare tutti i tamponi per conoscere in tempo reale l'arrivo di eventuali nuove varianti e non farsi trovare impreparati. Infine, per chi si ferma in Italia ritengo giusto anche imporre l'obbligo vaccinale, come già avviene per gli over 50 residenti nel nostro paese. Ma non è solo un problema legato al virus Sars Cov2, ci sono altre malattie che rischiano di ripresentarsi".

Cosa intende dire? "L'Ucraina è il paese di area europea con la più alta incidenza di epatite C e con una forte situazione di antiobiotico-resistenza, dovuta anche a un cattivo uso di questo tipo di farmaci. Non solo. E' anche uno dei Paesi con la più bassa percentuale di popolazione vaccinata per una serie di altre malattie che noi abbiamo sconfitto o che stiamo debellando, come tubercolosi, poliomielite, morbillo nei bambini. Basti pensare che a dicembre 2021, appena tre mesi fa, sono stati segnalati in Ucraina focolai di poliomielite e problemi con il morbillo nei bambini. E' giusto aiutare queste persone e spendersi per loro, ma  abbassare la guardia in questo momento sarebbe un errore gravissimo. Il pericolo di malattie infettive è dietro l'angolo se l'accoglienza non viene accompagnata da una corretta politica di prevenzione".

Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria in Ucraina, le testate del Gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità della popolazione ucraina. 

PER DONARE PER L’EMERGENZA UCRAINA TRAMITE BONIFICO

Intestatario: Editoriale Nazionale

Banca: Unicredit SPA

IBAN: IT 78 H 02008 02435 000106364800

Causale: UN AIUTO PER L’UCRAINA