Arrivano in Lombardia i profughi afghani in fuga: nelle prossime ore i primi 150

Cinquanta saranno accolti a Milano, cento saranno invece ospitati a Edolo dall’Esercito

Profughi dall'Afghanistan all'ospedale del Mare

Profughi dall'Afghanistan all'ospedale del Mare

Più di 150 profughi afghani, a quanto Il Giorno apprende, saranno trasferiti entro le prossime ore in Lombardia dopo essere stati tratti in salvo da un Paese precipitato nel caos con la conquista-lampo dei talebani seguita al ritiro delle forze Nato. Il gruppo più importante, di cento afghani, è in arrivo alla base logistica addestrativa dell’Esercito a Edolo, in provincia di Brescia. Sono ex interpreti, contractor e lavoratori delle basi che l’Italia ha avuto in Afghanistan e in particolare a Herat (Camp Arena) e Kabul (Camp Invicta), arrivati in volo da Kabul; saranno ospitati nella base delle Forze armate comandata dal colonnello Leonardo Mucicciaro, lungo la strada che conduce all’Aprica. Una struttura completamente rifatta, fino a due anni fa destinata ad accogliere i soldati e le loro famiglie nei momenti di riposo dal servizio, poi chiusa a causa del Covid. Ora ospiterà uomini e donne in fuga dai talebani: tutte persone che hanno messo la loro professionalità a disposizione del nostro Governo e delle nostre Forze armate impegnate nella missione che per una ventina di anni ha garantito maggior tranquillità nell’Ovest dell’Afghanistan, a responsabilità italiana, e che restando in patria avrebbero rischiato la vita. A supportare il personale della base di Edolo ci saranno i volontari della Croce Rossa del comitato di Brescia e dei comitati territoriali.

Altri 54 afghani arriveranno a Milano, e i primi sono otto operatori sanitari con le loro famiglie (in tutto 34 persone) che lavoravano in un centro per la diagnosi del tumore al seno della Fondazione Veronesi a Herat. Ieri sono sbarcati a Roma e, dopo il tampone, i profughi risultati negativi al coronavirus sarebbero partiti in pullman per Milano, dove in serata erano attesi in un Covid Hotel: l’Ats Metropolitana, su richiesta di Fondazione Veronesi e del Comune, ha riattivato la convenzione con uno degli alberghi della catena Mokinba, che accoglierà queste famiglie per la quarantena. Un altro gruppo di una ventina di afghani è atteso tra oggi e domani a Milano, e sarà indirizzato nei Cas (Centri d’accoglienza straordinaria) gestiti da Fondazione Arca e Fratelli di San Francesco per conto della Prefettura. Il sindaco Giuseppe Sala aveva annunciato ieri mattina che "nei prossimi giorni raggiungeranno la nostra città alcune decine di cittadini afghani, con le famiglie, che hanno collaborato con le Forze armate, l’Ambasciata e l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo in Afghanistan. Penso che ciascuno debba fare la sua parte". Anche la Caritas Ambrosiana si prepara, verificando la disponibilità di posti nelle strutture che gestisce in convenzione con le Prefetture.