Processo Benno, l'ex fidanzata: "Mi disse che aveva un parassita nel cervello"

In tribunale a Bolzano ha deposto l'infermiera tedesca che ebbe una relazione con il giovane: "Mi rubava il bancomat e si iniettava il sangue sotto pelle"

Benno Neumair

Benno Neumair

Un ritratto a tinte fosche E' quello che emerge dalla deposizione di Nadine, infermiera tedesca di Nuova Ulma, che due anni fa ebbe una relazione con Benno Neumair, il giovane insegnante di matematica appassionato di body building, reo confesso dell'omicidio dei genitori, commesso il 4 gennaio del 2021. La giovane è stata sentita nell'ambito dell'ultima udienza del processo all'imputato 31enne, in corso a Bolzano, davanti alla Corte d'Assise. Al centro del dibattimento c'è il quesito sulla capacità di intendere e volere del ragazzo al momento dell'omicidio. Da qui le domande di accusa e difesa ai testimoni, concentrate in particolare su aspetti riguardanti il carattere del killer reo confesso. 

La storia con Nadine

L'infermiera ha ripercorso le tappe del suo rapporto con Benno. I due si conobbero nel 2019, dopo essere entrati in contatto su Tinder. Iniziarono una relazione, scegliendo di andare a convivere nel 2020. E lì, a sentire Nadine, iniziarono i guai. Bennò cambiò volto, rivelando il lato oscuro della sua personalità. Tormentata, ambivalente e con profili di malvagità. Almeno a sentire le parole di chi con lui ha vissuto. "Benno aveva un atteggiamento manipolatorio nei miei confronti e non voleva che frequentassi i miei amici", ha detto Nadine. Che poi ha ricordato le difficoltà di una convivenza segnata da una serie di episodi inquietanti. "Convivere con lui era difficile: mi prendeva soldi di nascosto, e in un caso aveva inscenato una finta aggressione di cui sarebbe stato vittima", ha raccontato l'infermiera tedesca, spiegando che quella finta aggressione si concluse con un trattamento sanitario obbligatorio per  Benno, visto che aveva perfino impugnato un coltello. 

Furti e manie

"Benno - ha proseguito Nadine - aveva una doppia personalità". Dopo pochi mesi dall'inizio del rapporto il giovane, è sempre l'ex fidanzata a raccontarlo, "ha iniziato a dormire fino a tardi, non riusciva a trovare lavoro. Mi chiedeva i soldi e io glieli davo". La donna ha poi detto che Benno le aveva sottratto il bancomat per acquistare cibi biologici che nascondeva nel sottotetto. E, ancora, ha rivelato che il ragazzo aveva abitudini almeno strampalate. "Si iniettava il sangue sotto pelle e non mangiava per giorni". "Mi faceva paura", è stata la chiusura della giovane.

Riportato dai genitori a Bolzano dopo l'episodio della finta aggressione, che Benno imputava ad amici della ragazza, il giovane scrisse un'email a Nadine, sostenendo che il suo malessere era stato causato da un parassita che, contratto in un viaggio alcuni anni prima in Indonesia, aveva danneggiato il cervello. Nelle prossime udienze continuerà la sfilata di conoscenti e familiari, chiamati a esprimere le valutazioni sui comportamenti e le abitudini di Benno. In fase di indagine era stata depositata una perizia che sosteneva come il ragazzo fosse parzialmente seminfermo di mente al momento di uccidere il padre Peter, ma lucido successivamente quando ha colpito la madre Laura.