Primo maggio, Mattarella: "Il lavoro ci porterà fuori da emergenza"

Il presidente della Repubblica: "Ora nuova stagione di crescita, per porre riparo a secolari arretratezze e a divari"

Sergio Mattarella

(ARCHIVIO) Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella registra il suo messaggio di fine anno dal Palazzo del Quirinale, Roma, 31 dicembre 2016.

Oggi è il Primo Maggio, festa dei lavoratori. Nel corso della celebrazione della Festa del Lavoro al Quirinale il Presidente Sergio Mattarella ha sottolineato: "Il lavoro èfondamento della Repubblica. La Repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro. Sarà il lavoro a portare il Paese fuori da questa emergenza". 

"Si apre una finestra per dare sbocco a una stagione di crescita, per porre riparo a secolari arretratezze e a divari ancora presenti nella Repubblica. L'equità, l'evoluzione sociale si reggono sulla garanzia per tutti dell'accesso al lavoro" ha detto il presidente della Repubblica in occasione del 1 maggio. "Se il lavoro cresce cresce la coesione della nostra società", ha aggiunto il capo dello Stato.

Il Presidente ha anche parlato dei morti sul lavoro: "Diritto al lavoro e diritto alla sicurezza sul lavoro: ci sono ancora troppi morti a causa di norme eluse e violate". Una riflessione, in questo seconda Festa del lavoro in tempo di Covid, è andata alle donne, che hanno pagato e stanno pagando un caro prezzo per la crisi legata alla pandemia: "Particolarmente pesante è stato l'impatto della crisi sul lavoro femminile, in questi mesi il quadro dell'occupazione femminile è diventato ancora più fragile. La crescita dell'occupazione femminile è condizione essenziale per una vera ripartenza dell'Italia". 

 

Infine un appello all'unità e alla coesione: "La battaglia per il lavoro è una battaglia che deve unire gli sforzi di tutti ed è questa l'ambizione del Pnrr. Bisogna riconoscere il bene comune e perseguirlo, non possiamo sprecare l'occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti"