Covid, Pregliasco: "Stiamo uscendo dalla pandemia ma dovremo accettare morti extra"

Il virologo tra ottimismo e prudenza: "Endemizzazione del virus significa convivenza, quindi accettare che ci saranno ancora vittime"

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Milano - "Secondo me stiamo uscendo dalla pandemia ma c'è un po' troppa voglia di dire 'è finito tutto', ed è un rischio. Ma se dici qualcosa di diverso e non sei allineato ti fanno nero". Così all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, mostra il suo scettico ottimismo.

"Secondo me avremo questa endemizzazione del virus - chiarisce l'esperto - che non è la risoluzione del problema, ma presenza, convivenza e un rischio accettato di un'extra-mortalità. Si convive anche con l'influenza che però - ricorda Pregliasco - 10mila morti ogni anno tra gli anziani li faceva. E con l'influenza c'erano pochissime polmoniti virali gravi, mentre con il Covid il problema è questo. Quindi - ribadisce - ci sarà un'esigenza di tollerare una quota extra di mortalità". Impossibile proteggere tutti gli anziani? "Bisognerebbe riuscire a metterli in una bolla come speravano di fare anche gli svedesi, ma poi non ci sono riusciti. Ma quella è stata una loro precisa scelta politica", osserva il virologo.

"La combinazione migliore" per una protezione contro Covid-19 "è quella del vaccinato infettato", dice. Questo avviene, precisa, "perché c'è una risposta importante e molto alta degli anticorpi alla proteina Spike e poi, grazie all'infezione, una trasversalità di risposta rispetto" ad altre componenti strutturali del virus come "la proteina del nucleocapside e questo dà una protezione sicuramente maggiore". Quindi non serve un'ulteriore dose di vaccino per chi dopo aver fatto due dosi ha contratto il Covid? "No, però è tutto da dimostrare - risponde l'esperto - Ad oggi l'indicazione è che ci voglia comunque il quarto evento, ovvero la terza dose di vaccino. Vedremo in futuro".