Giallo a Pompei, 24enne morta con le caviglie spezzate: si fa largo l'ipotesi del suicidio

Inizialmente si era pensato a un'aggressione a sfondo sessuale. In serata è emerso un altro scenario: si è lanciata nel vuoto dopo essersi autoinferta coltellate

Carabinieri sul luogo dove è stata trovata la ragazza

Carabinieri sul luogo dove è stata trovata la ragazza

Pompei (Napoli) - Giallo nel Napoletano, dove una ragazza di 24 anni è morta. E questa è l'unica certezza, al termine di una giornata convulsa. All'inizio sembravano non esserci dubbi sul fatto che si trattasse di un omicidio, probabilemente a sfondo sessuale, mentre in serata l'orientamento degli inquirenti si è spostato verso l'ipotesi del suicidio. 

La vittima è Grazia Severino, studentessa universitaria nata  il 30 aprile del 1997, che dunque avrebbe compiuto 24 anni domani. E' deceduta all'ospedale di Castellammare di Stabia, dove era stata ricoverata per le gravi ferite riportate in quella che era ritenuta un'aggressione, avvenuta in un palazzo di via Carlo Alberto prima Traversa a Pompei. La ragazza, soccorsa dal 118 nell'area box dello stabile dopo l'allarme lanciato da un residente, aveva tre profondi tagli all'addome e le caviglie spezzate. Inoltre, sul corpo della 24enne erano presenti segni compatibili con una violenza o un tentativo di violenza sessuale. I carabinieri stanno ascoltando familiari e amici per ricostruire le ultime ore di vita di Grazia, capire perché si fosse recata in quel palazzo, quale fosse il suo stato d'animo. La ragazza, infatti, non abitava in quel palazzo da dove nessuno può entrare o uscire, su disposizione degli inquirenti ai fini delle indagini.  

Secondo una prima ricostruzione, la ragazza sarebbe stata aggredita all'interno del condominio, precisamente al quarto piano: da lì la ragazza si sarebbe lanciata per sfuggire al suo aguzzino, cadendo nell'area box del condominio dove poi è stata soccorsa. Questo spiegherebbe la frattura di entrambe le caviglie. Ma la giovane si è gettata nel disperato tentativo di sfuggire al suo aguzzino oppure ha fatto tutto da sola, fin dalle coltellate che potrebbero essere state autoinferte ? Da chiarire anche la natura dei segni rilevati sulle parti intime che erano stati in un primo momento interpretati come legati a una violenza sessuale. I carabinieri di Castellammare di Stabia e Pompei proseguono le indagini, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata.