La pillola anti Covid funziona, ecco come e quando utilizzarla

Le indicazioni di Ema su Lagevrio, il farmaco prodotto da Merck. Intanto parte l'esame su quello di Pfizer

Pillola Pfizer

Pillola Pfizer

La pillola anti Covid rappresenta la nuova frontiera della cura al coronavirus, l'agognata soluzione per guarire dall'infezione, per vaccinati e non. Sono attualmente due le multinazionali in grado di produrre tale farmaco, entrambe americane. La Merck più avanti nel processo, tanto da commercializzare la pillola già in Inghilterra, e la Pfizer, prima al mondo per produzione di vaccini. Andiamo con ordine partendo dalla indicazioni di Ema, l'agenzia europea del farmaco che deve ancora autorizzare l'utilizzo dei farmaci, agli stati membri che potrebbero avviarne l'utilizzo nei propri confini in attesa del semaforo verde di Bruxelles. L'Italia infatti sarebbe già pronta.

Merck

Per quanto riguarda Lagevrio, la pillola antivirale per il trattamento di Covid-19, sviluppata da Merck Sharp & Dohme (Merck in Usa e Canada) in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, la terapia suggerita dal Comitato per i medicinali a uso umano Chmp dell'ente regolatorio Ue dovrà cominciare "il prima possibile" dopo la diagnosi, ed "entro 5 giorni dall'inizio dei sintomi". Il farmaco, che è disponibile in capsule, dovrà essere assunto "2 volte al giorno per 5 giorni". Il suo utilizzo "non è raccomandato in gravidanza". E l'allattamento al seno "deve essere interrotto durante il trattamento e per 4 giorni dopo il trattamento".  Questi in sintesi alcuni dei contenuti principali dell''Advice' rilasciato dal panel di esperti sull'uso di Lagevrio* (noto anche come MK 4482). Il parere, si legge in una nota Ema, è stato emesso per supportare le autorità nazionali dei vari Stati membri che potrebbero decidere su un possibile utilizzo precoce del medicinale prima dell'autorizzazione europea all'immissione in commercio, ad esempio in contesti di emergenza, alla luce dell'aumento dei tassi di infezione e dei decessi dovuti a  Covid in tutta l'Ue.

I risultati dei test

Dai dati dei test emerge che Lagevrio, somministrato alla dose di 800 mg due volte al giorno, ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte quando il trattamento e' iniziato entro 5 giorni dall'inizio dei sintomi. Circa un mese dopo l'inizio del trattamento, il 7,3% dei pazienti (28 su 385) che hanno assunto Lagevrio rispetto al 14,1% (53 su 377) dei pazienti che hanno assunto il placebo e' stato ricoverato o e' deceduto; nessuno dei pazienti del gruppo Lagevrio e' morto rispetto agli otto pazienti del gruppo placebo. 

Pfizer 

Nel frattempo i laboratori d Ema stanno esaminando i dati disponibili sull'uso di Paxlovid, il trattamento orale anti-Covid sviluppato da Pfizer, anche in questo caso per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere sul suo uso precoce, prima dell'autorizzazione all'immissione in commercio. Sebbene si preveda l'inizio di una revisione continua più completa prima di una possibile domanda di autorizzazione all'immissione in commercio, questa revisione fornirà raccomandazioni a livello Ue nel più breve tempo possibile. "Il Comitato per i medicinali a uso umano Chmp - riferisce l'Ema - esaminerà i dati di uno studio che confronta l'effetto di Paxlovid rispetto a placebo in pazienti con Covid da lieve a moderato, non ospedalizzati, ma a rischio di progressione verso malattia grave". Come per Lagevrio, "i risultati preliminari indicano che il trattamento ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte rispetto al placebo, quando somministrato entro 3 o 5 giorni dall'inizio dei sintomi. Il Chmp esaminerà anche i dati sulla qualità e la sicurezza del farmaco".