Allarme phishing, false mail a firma del capo della Polizia

La Polizia postale: non aprire qualunque allegato e soprattutto non comunicate dati personali

Polizia postale (Archivio)

Un fermo immagine tratto da un video della polizia di Napoli, 25 maggio 2021: Dalle prime ore di questa mattina, personale della Polizia Postale di Napoli, delcommissariato di Torre del Greco e della Sezione di Polizia Giudiziaria presso il Tribunale di Torre Annunziata stanno eseguendo delle custodie cautelari in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, nei confronti di 7 persone, dedite al phishing bancario i cui proventi venivano monetizzati presso sportelli Atm. ANSA/POLIZIA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Nuovo allarme informatico da parte della Polizia postale a pochi giorni dalla diffusa  la truffa del pacco bloccato con un sms che contiene un link-trappola.

Gli agenti del Commissariato di PS Online avvisano che è in atto una campagna di #phishing attraverso una falsa email contenente il seguente avviso a firma del Capo della Polizia Lamberto Giannini: la mail ha come titolo: "Indagine giudiziaria tutela dei minori" . Nella mail c'è il seguente testo: "Sei sanzionato da una denuncia. Ti preghiamo di prendere nota dei fatti di cui sei accusato, quindi contattaci altrimenti dovremmo procedere alla sua interpellanza. – documento allegato Lamberto Giannini capo della Polizia”. 

La Polizia postale avverrte che si tratta di una falsa email finalizzata,  molto probabilmente mirata a ottenere illecitamente dati personali, richiedere pagamenti non dovuti o ancora, infettare i vostri dispositivi con pericolosi virus informatici. La Polizia Postale raccomanda come sempre in caso di sospetto di phishing o di email poco credibili o di dubbia provenienza "non dare alcun seguito a tali email, evitare di entrare in contatto con i truffatori ed astenersi dal fornire i propri dati personali o dall’aprire qualunque tipo di allegato".

I consigli degli esperti

Il Commissariato di Ps oline ricorda che il phishing "si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli: attraverso una e-mail, solo apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l'accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il  messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura,  a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio. Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l'utente, è indicato un  link che rimanda solo apparentemente al sito web dell'istituto di credito o del servizio a cui si è registrati.  In realtà il sito a cui ci si collega è  stato  allestito identico a quello originale. Qualora l'utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali. Con la stessa finalità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line o altri che richiedono una registrazione, un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf . Nel caso si tratti di un  c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”,  c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce".