Preferisci il panettone o il pandoro? Te lo dice (anche) la psicologa, oltre al tuo gusto

I due dolci tipici del Natale e i loro fan finiscono sulla poltrona dello "strizzacervelli"

Una divisione profonda, che nasce a tavola e si consolida in lunghi dibattiti sul luogo di lavoro, in famiglia o al bar. La spaccatura tra i fan del panettone e i supporter del pandoro è la versione gastronomica e natalizia di una serie di contrapposizioni a cui gli italiani ci hanno abituato, fin dai tempi dei Guelfi e dei Ghibellini.

Le differenze fra i due dolci

Innanzitutto le origini: entrambi vengono dal nord, ma il panettone è lombardo (per la precisione milanese), mentre il pandoro è veronese. Si fanno risalire alla metà del 1500 le prime testimonianze sul panettone, in un ricettario elaborato da un cuoco ferrarese che fa riferimento a un dolce simile al panettone che conosciamo oggi consumato nel milanese, mentre c'è una data certa per la nascita "commerciale" del pandoro. Si tratta del 14 ottobre 1884, giorno in cui il pasticcere veronese Domenico Melegatti depositò il brevetto della ricetta.

E a proposito di ricette se uova, burro, zucchero, lievito e gli altri ingredienti di base sono condivisi a fare la differenza, oltre il procedimento per preparare il dolce, sono uvetta e frutta candita nel panettone e l'aroma di vaniglia nel pandoro (stiamo parlando delle versioni classiche, ovviamente). Quale dei due, infine, è più pesante? Diciamo che sono entrambi "pesi massimi" della nostra gastronomia, ma il pandoro "vince" questa particolare gara. Una fetta da 100 grammi del tipico dolce veronese, infatti, contiene circa 390 calorie, mentre un'analoga porzione di panettone ne contiene 330. La differenza è dovuta alla quantità di burro utilizzata per la ricetta, leggermente maggiore nel pandoro.

Cosa preferiscono gli italiani

E' probabilmente impossibile dirimere la questione su quale dei due dolci sia preferito dagli italiani. Ricerche commissionate da soggetti diversi e, soprattutto, effettuate da analisti differenti, hanno dato risultati contrapposti. Per esempio l'indagine "Il Natale nel piatto", risalente al 2019 e realizzata da Coldiretti, stabilì che il 79% degli italiani aveva acquistato il panettone per Natale, mentre il 72% aveva messo in tavola un pandoro (cifre che dimostrano come molti, in realtà, abbiano voluto assaggiare entrambi). Un risultato, questo, che farebbe pensare a una leggera prevalenza del panettone. Di segno opposto, invece, la ricerca condotta da Nextplora per Bauli.  La rilevazione mostrò che il 63% dei consumatori aveva espresso preferenza per il pandoro, valore trascinato dalle risposte delle giovani generazioni (in particolare i millenial, che optarono al 78% per il pandoro). Nel 37% dei fan del panettone, invece, avevano pesato le scelte dei più anziani, in particolare i sessantenni e oltre, il 54% dei quali aveva indicato il panettone come vincitore del "derby".

Il parere della psicologa

Se pensate che anche la scelta fra panettone o pandoro sia roba da strizzacervelli, troverete una sponda nell'analisi effettuata da Emanuela Scanu, psicologa romana classe 1968, specializzata in psicologia dello sviluppo e dell'educazione ma anche in temi legati alle questioni alimentari. La specialista, analizzando gli spot dedicati ai due dolci e il flusso social su panettone e pandoro, ha provato a ricostruire i profili dei fan dell'uno o dell'altro prodotto, dividendoli in "team panettone" e "team pandoro".

Chi preferisce il panettone, secondo Scanu, tendenzialmente, è più tradizionalista. Non ama molto i cambiamenti e si fa influenzare più facilmente dalla massa. D’altro canto, è anche una persona più estroversa, che ama circondarsi di persone, ma odia ritrovarsi al centro dell’attenzione. 

L'amante del pandoro, invece, sempre a detta della professionista, è l’incarnazione della classica personalità creativa, più introversa e riflessiva. Riesce a guardare il mondo da una prospettiva originale e a escogitare soluzioni innovative per risolvere un problema. Vive in maniera molto intensa le emozioni, quindi alternano momenti di grande felicità a periodi di grande tristezza.