Pablo Marì accoltellato ad Assago: "Voglio giocare subito". Galliani: "Sei un guerriero"

Il calciatore è stato aggredito insieme ad altre 4 persone in un centro commerciale. Un morto. Per lo spagnolo, ferite alla schiena. Era con moglie e bimbo di 4 anni. L'ad del Monza: "Siamo sconvolti, ma è forte e guarirà presto"

Milano, 27 ottobre 2022 - Quando alle 18.37 di ieri pomeriggio la macchina operativa dell’Areu ha cominciato a muoversi direzione Assago, mai si pensava che la sirena cominciasse a suonare anche a Monzello. La notizia del coinvolgimento di Pablo Marì, difensore del Monza, tra le i feriti dell’aggressione al centro commerciale, è di quelle che nessun dirigente e nessun allenatore pensa mai di dover affrontare. Per questo "gigante buono" - così viene sempre definito da chi lo conosce - si è mosso mezzo club brianzolo.

Galliani: "Sei un guerriero, guarirai presto"

Il primo non poteva che essere Adriano Galliani, che in estate lo ha riportato in Italia, in prestito dall’Arsenal, dopo mezza stagione giocata alla grande all’Udinese. Stesse prestazioni le ha ripetute fin qui al Monza, con anche un gol allo Spezia. "Caro Pablo, siamo tutti qui vicino a te e alla tua famiglia, ti vogliamo bene, continua a lottare come sai fare, sei un guerriero e guarirai presto", è il primo messaggio di vicinanza espresso dalla società, mentre al Niguarda - dove è stato trasportato in elisoccorso - arrivavano il personale sanitario biancorosso e la moglie del giocatore, anch’essa presente al momento dell’aggressione - con figlio di 4 anni - e tenuta sotto interrogatorio dai Carabinieri.

Vigile e cosciente

Pablo Marì, spagnolo, è di quelli di cui è difficile parlare male. È arrivato in ospedale vigile e cosciente, evidentemente scosso per quanto ha visto e vissuto davanti agli occhi dopo essere stato aggredito mentre faceva la spesa. Un colpo al volto e un fendente alla schiena, evidentemente salvato dai suoi 190 e più centimetri. Verso le 22 il telefono di Adriano Galliani squillava, dall’altra parte il sostegno, la vicinanza e gli auguri di Silvio Berlusconi. Poi, sinceratosi una volta di più delle condizioni incoraggianti, l’ad ha lasciato il Pronto soccorso.

"Lunedì vuole giocare"

Ai giornalisti presenti Galliani ha detto: "Lui aveva il bambino nel carrello e la moglie di fianco. Non si è accorto di nulla. Ha detto di aver sentito come un crampo fortissimo alla schiena: era il coltello. Probabilmente lo ha salvato la sua considerevole altezza. Poi purtroppo ha visto questo delinquente che ha accoltellato alla gola una persona. Una cosa sconvolgente. Ha una ferita anche alla bocca, due punti sul labbro, per via della colluttazione. Ha sconvolto tutta la squadra, volevano venire tutti. La moglie è qui, il giocatore psicologicamente mi sembra stia bene, è lucido. E' troppo forte, ha detto che lunedì sera vuole giocare contro il Bologna. Berlusconi ha espresso la sua vicinanza, ha chiamato me due o tre volte e Palladino. Pablo ha detto che ha avuto suerte. Grande vicinanza a chi ha subito un lutto".

Il mondo del calcio: "Forza Pablo"

Per il difensore del Monza si è mosso anche il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini: "La folle aggressione accaduta in un centro commerciale nei pressi di Milano ci lascia sgomenti, in attesa di notizie certe esprimo le più sincere condoglianze alla famiglia della vittima e la massima vicinanza del mondo del calcio agli altri feriti, tra i quali un calciatore del Monza". Questo quando già l’Udinese aveva espresso la sua vicinanza - "Forza Pablo", il tweet accompagnato da un altro del Direttore tecnico Pierpaolo Marino "Assurdo quanto successo ad Assago! Vicino a Pablo ed alla sua famiglia! Ti vogliamo bene caro Pablo!"

Vicinanza anche dall'Inghilterra

Dall’Inghilterra anche l’Arsenal dedicava un messaggio al giocatore: “Il nostro pensiero va a Pablo Mari e alle altre vittime del terribile incidente di oggi in Italia. Siamo stati in contatto con l’agente di Pablo che ci ha detto che è in ospedale e non è gravemente ferito”. Oggi per la squadra era già previsto un giorno di riposo, in vista della partita contro il Bologna di lunedì. «Sarò in campo», ha detto con forza e spirito il difensore ferito. Non sarà così, ma già vederlo a tifare da vicino i suoi compagni sarebbe un risultato ben più importante di quello che dirà poi il campo.