Saronno, metodo Cazzaniga: si cerca la verità sulla morte di Brasca

Conferito l'incarico agli esperti: l'81enne di Rovello Porro era morto dopo essere stato dimesso.

Domenico Brasca

Domenico Brasca

Saronno (Varese), 5 maggio 2018 -  L'esumazione al cimitero di Rovello Porro. Esame all’istituto di medicina legale di Milano. Analisi nei laboratori di tossicologia forense dell’università di Pavia. Sarà questo l’iter alla ricerca della verità su Domenico Brasca, pensionato di Rovello Porro, morto, a 81 anni, il 18 agosto del 2014. Determinante verificare l’eventuale presenza nei tessuti, in particolare nel fegato, di sostanze farmacologiche non contemplate nel piano terapeutico.

Il caso si differenzia da quelli che hanno portato ad addebitare a Leonardo Cazzaniga, anestesista ed ex vice primario del presidio ospedaliero di Saronno, l’accusa di omicidio di undici pazienti. A differenza di tutti i decessi sospetti, quello di Brasca non avviene in ospedale, ma qualche ora dopo che l’anziano, sofferente per un tumore al colon, cardiopatia, insufficienza renale, è stato dimesso per fare ritorno a casa. «Mio padre è morto dopo essere stato dimesso dall’ospedale», aveva commentato Roberta Rosa Maria, una delle figlie dell’anziano. La sua cartella rientrava nel gruppo delle prime esaminate dagli inquirenti dell’inchiesta “Angeli e demoni” e dai loro consulenti. Da lì erano usciti i primi quattro casi di morti dubbie consegnati all’ordinanza che aveva portato in carcere Cazzaniga, nel novembre del 2016. Nel caso di Brasca l’inchiesta è stata invece avviata da una denuncia delle figlie, Antonella e Roberta Rosa Maria.

Ieri  il gip di Busto Arsizio, Piera Bossi, ha nominato i suoi periti: Cristina Cattaneo, direttore del laboratorio di antropologia e odontologia forense di Milano; Gaetano Iapichino, ordinario di anestesia e rianimazione alla Statale milanese; Vera Gloria Meretti, medico legale; Angelo Groppi, tossicologo forense di Pavia. 

I difensori di Cazzaniga, gli avvocati bresciani Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, hanno designato Furio Zucco, ex primario di anestesia all’ospedale di Garbagnate, e Antonella Piga, della Medicina legale di Milano.  La procura di Busto non ha nominato consulenti. L’avvocato Fabio Falcetta, per la famiglia Brasca, si è riservato di indicarne. Con il conferimento dell’incarico e la esumazione del cadavere si riaccendono i riflettori sulla vicenda che vede protagonista il medico.