Osnago, uccide la figlia disabile e si suicida: ''Una storia di tanti dolori''

Franco Iantorno, messo comunale in pensione di 80 anni, ha accoltellato la figlia Rossana di 47 anni prima di togliersi la vita. Era vedovo e la nuova compagna lo aveva lasciato

 

Osnago (Lecco), 25 ottobre 2022 – Prima ha ucciso la figlia disabile a coltellate, poi si è tolto la vita lui allo stesso modo. Quella che sembra una tragedia della disperazione è successa questa mattina a Osnago. Francesco Iantorno, Franco come lo chiamavano tutti, ex messo comunale di 80 anni ha ucciso la figlia Rossana di 47 che soffriva di alcuni problemi psichici e fisici.

La dinamica

L'ha pugnalata con diversi fendenti al petto con un coltello da cucina sul divano in soggiorno, nell'appartamento al piano terra di una complesso residenziale di piazza della Pace, in centro paese, dove vivevano da soli. Forse prima l'ha addormentata con barbiturici, perché lei non avrebbe opposto alcuna resistenza né avrebbe tentato di scappare. Subito dopo si è accomodato composto accanto a lei ha e ha rivolto la lama verso se stesso. “La situazione sembra essere abbastanza chiara”, spiega il procuratore capo Ezio Domenico Basso.

Troppi dolori

 A trovarli è stata la signora che quotidianamente li aiutava nelle pulizie domestiche.  “Ultimamente lui era molto riservato – raccontano i vicini e chi li conosceva -. Usciva poco, se ne stava da solo”. Dopo essere rimasto vedovo Franco aveva trovato una nuova compagna che però recentemente lo aveva lasciato. Lui aveva accusato il colpo e sembra non fosse più riuscito a riprendersi. “Una storia di tanti dolori che si sono sommati e a cui non ha più retto”, commenta sconvolto il sindaco Paolo Brivio, che conosceva bene padre e figlia. I due non erano soli. Ad occuparsi di loro c'era intanto il figlio più giovane Michele, che abita poco lontano, e poi tanti parenti e amici.

Le indagini

 Una volta lanciati l'allarme sul posto sono arrivati i sanitari di Areu, che poi hanno lasciato spazio ai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Merate. Nonostante il sangue, la scena analizzata dagli investigatori sembra si sia presentata abbastanza “pulita”, segno che che non c'è stata alcuna lotta né alcun tentativo di reazione da parte di Rossana. Il papà invece avrebbe provato pure a tagliarsi i polsi delle vene senza riuscirci. In attesa dell'autopsia, un medico legale dell'ospedale di Lecco ha provveduto ad effettuare una prima ispezione dei due corpi. Terminati gli accertamenti, i due feretri sono stati ricomposti e portati in camera mortuaria a Lecco. I familiari non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.