Ora solare 2022 abolizione: perché nessuno ha ancora deciso. E quanto si risparmierebbe

Dibattito più caldo che mai in questo periodo di aumento dei prezzi dell'energia elettrica: un'ora di luce in più diminuirebbe l'importo delle nostre bollette?

Un'eventuale abolizione dell'ora solare comporterebbe la fine dell'eterno dibattito sul fatto se si dorma un'ora in meno, un'ora in più o nulla cambi nella notte del passaggio fra un orario e l'altro. Scherzi a parte, la questione della possibilità di un'abolizione dell'ora solare sta diventando altrettanto discussa. Il tema, quest'anno, si è fatto ancora più caldo, dato l'aumento dei costi dell'energia elettrica che ha fatto lievitare le bollette degli italiani. Conservare per tutto l'anno l'ora legale, infatti, permetterebbe di avere un'ora di luce in più: questo permetterebbe, secondo alcuni esperti, un risparmio sul fronte dei consumi.

Il via libera dell'Europa

Nel 2018 il Parlamento europeo votò a grande maggioranza, con l'84% dei Sì, il via libera alla possibilità di abolire l'ora solare, demandando però la decisione finale ai singoli Stati. Tradotto: i parlamenti delle varie nazioni componenti l'Unione avrebbero dovuto recipire l'indicazione arrivata da Strasburgo e legiferare, ovviamente quando volessero dare l'addio all'ora solare per conservare in aeternum quella legale. Al momento nessuno ha preso il toro per le corna, eliminando l'ora solare. La Francia è sembrato essere il Paese più vicino a una scelta in questo senso, quando la popolazione, in seguito a una consultazione promossa dall'Assemblea nazionale, aveva espresso il suo consenso a mantenere per tutto l'anno l'ora legale. Decisamente contrarie, invece, sono le Nazioni del Nord Europa, a partire da Svezia e Finlandia, dato che in questi Paesi vicini al Circolo polare artico le giornate estive sono già molto lunghe. I vantaggi, quindi, sarebbero ridotti.

Quanto si risparmierebbe in Italia

Difficile quantificare con precisione i risparmi che si otterrebbero in Italia con l'abolizione dell'ora solare, date anche le oscillazioni dei prezzi delle materie prime e soprattutto l'anomalia (speriamo temporanea) dell'aumento delle tariffe. Secondo una ricerca realizzata dal centro studi di Conflavoro Pmi mantenere l’ora legale farebbe risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell'energia elettrica. Come si è ottenuto questo risultato? Innanzitutto si è calcolato il numero dei giorni in cui, fra il 2022 e il 2023, avremo l'ora solare. Sono 147, fra il 30 ottobre 2022 e il 26 marzo 2023. Con la cancellazione dell'ora solare, acquisteremmo un'ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Il risparmio di 2,7 miliardi di euro è il risultato della stima basata sull'ultimo fabbisogno energetico certo (dati al 2021) che è pari a 318,1 miliardi di KWh, calcolati sul prezzo applicato oggi (ottobre 2022) nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh 

Pro e contro dell'abolizione

Un addio all'ora solare, l'abbiamo detto, comporterebbe un'ora di luce in più alla sera, "bilanciata" dalla perdita di un'ora di luce al mattino. Questo vuol dire che negli uffici, negli esercizi commerciali e nelle attività produttive si ridurrebbero le esigenze di energia elettrica. La mattina più buia spingerebbe a un maggior impiego dell'illuminazione pubblica, ma dato che si tratta di ore in cui aziende e altre attività sono ancora chiuse, l'impatto sui consumi sarebbe decisamente inferiore. Un comparto, probabilmente, avrebbe qualcosa da perdere dal buio mattutino: si tratta dell'agricoltura che, tradizionalmente, concentra buona parte del lavoro quotidiano nelle prime ore della giornata. L'ora di luce in più, poi, potrebbe richiedere una revisione degli orari e delle abitudini: le scuole, per esempio, che oggi iniziano in gran parte alle 8 (anche per consentire ai genitori di accompagnare i figli piccoli prima di andare al lavoro) potrebbero dover spostare in avanti la prima campanella. Lo stesso, a cascata, potrebbe accadere in uffici e aziende.