Omicron, il numero di morti non scende da due mesi: “La pandemia non è finita”

Con 300 mila contagi e 1.000 morti a settimana, il ministro della Salute raccomanda di fare la terza e quarta dose di vaccino

"Guai a pensare che la pandemia sia magicamente scomparsa, la circolazione è ancora piuttosto elevata e dobbiamo fare attenzione”. Le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, ci ricordano soltanto nelle ultime settimane si sono registrati più di 700 mila cotnagi di Covid-19 in Italia. Ma a causa delle nuove varianti di Omicron c’è anche un altro dato drammatico: negli ultimi due mesi la curva dei morti non è mai scesa, segnando una media di quasi 1.000 decessi a settimana. È come se ogni sette giorni scomparisse un intero paesino.

L’orizzonte di incertezza sul futuro riguarda anche gli altri Paesi e, soprattutto, gli Stati Uniti, dove il Governo ha stimato che il prossimo autunno circa 100 milioni di americani saranno contagiati (circa un terzo della popolazione). "Rapportando questo dato alla nostra popolazione, che è cinque volte inferiore a quella statunitense", spiega il docente e virologo Fabrizio Pregliasco, “per l'Italia vorrebbe dire calcolare quasi 20 milioni di casi”.

C’è da considerare che, già ora, i contagi sono sottostimati perché molte persone sono asintomatiche oppure non si testano. “Le stime – precisa Pregliasco – ci dicono che i casi giornalieri sono 2-2,5 volte più di quelli rilevati dai bollettini, e quindi probabilmente il 40-50 per cento della popolazione si è in qualche modo infettato".  L’intento degli studi che stimano i contagi in autunno non è creare allarmismo ma, come spiega il virologo, spingere a rinforzare "anche in Italia la capacità di individuazione e monitoraggio delle nuove varianti e sottovarianti, dunque la capacità di reazione".

Da quando è emersa la variante Omicron, molti sperano che questo coronavirus si trasformi in un virus "endemico", come l’influenza. Ma endemico non significa innocuo. Come ha spiegato l’epidemiologo Aris Katzourakis su Nature, "una malattia può essere endemica, diffusa e mortale». «La malaria ha ucciso più di 600 mila persone nel 2020. Dieci milioni si sono ammalate di tubercolosi quello stesso anno e 1,5 milioni sono morte". Endemicità, insomma, non vuol dire normalità.

Bisogna, in altre parole, continuare ad utilizzare tutte le formidabili armi disponibili: vaccini efficaci, farmaci antivirali, test diagnostici e migliorare la comprensione su come fermare un virus attraverso l’uso di mascherine, distanziamento, ventilazione e filtrazione dell’aria.

In questo senso, il ministro Speranza ha ricordato che dopo l’estate sono attesi i nuovi vaccini aggiornati per combattere le ultime varianti. “Aspettando questa scadenza – ha aggiunto – noi diciamo già a chi ha più di 80 anni, chi è residente in Rsa e chi tra 60 e 79 anni ha una condizione di particolare di fragilità di prendere subito un secondo richiamo di questo vaccino, che si sta dimostrando un vaccino di straordinaria potenzialità". 

"I numeri che abbiamo sono del tutto evidenti", ha rimarcato il ministro. "Persone che hanno tre dosi hanno un livello di protezione molto molto significativo, che consente di evitare l'ospedalizzazione”.