Covid variante Omicron, in inverno mortalità agli stessi livelli del 2016-2017

I dati registrati tra dicembre e gennaio mostrano picchi inferiori a quelli della primavera 2020 e dell'inverno 2020-2021

Andamento stagionale della mortalità: 2017-2022 (fonte: Sismg-Ministero della Salute)

Andamento stagionale della mortalità: 2017-2022 (fonte: Sismg-Ministero della Salute)

Milano - Mentre non ci siamo ancora abituati alla comparsa di Omicron 2 e della nuovissima variante Xe, con la loro alta contagiosità, emergono notizie confortanti in merito alla mortalità di Omicron nell'ondata che ha investito il nostro Paese tra dicembre e gennaio. Dai dati ufficiali del ministero della Salute - spiegati in modo chiaro da Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta (Usa)- "si desume che la mortalità generale nell'inverno 2021-2022", caratterizzato dalla circolazione della variante Omicron di Sars-CoV-2, "è stata simile a quella registrata nell'inverno 2016-2017 (pre-Covid), superiore a quella degli inverni 2017-2018 e 2018-2019, inferiore nei picchi a quella della primavera 2020 (prima ondata Covid, di breve durata) e nettamente inferiore a quella dell'inverno 2020-2021 (seconda e terza ondata)".

L'esperto fa anche notare che "i picchi settimanali del 2021-2022 sono inferiori a quelli del 2016-2017 e nettamente inferiori a quelli sia di inizio 2020 che dell'inverno 2020-2021".  "A mio avviso - conclude Silvestri - un grafico del genere aiuta, più di mille parole e commenti, sia a rispondere alla domanda 'morti per Covid vs morti con Covid' che a spiegare il concetto epidemiologico di 'harvest effect'".

Come ha spiegato anche l'Istituto superiore di sanità proprio in una pubblicazione su Sars-CoV-2 dello scorso anno, parlando di eccesso di mortalità si è spesso affrontato il tema dell'effetto 'harvesting', cioè dell'anticipazione del decesso "tra persone in condizioni di salute molto compromesse a inizio epidemia, che sarebbero comunque decedute nel breve periodo" (come riporta il testo Iss).