Impennata contagi Covid, Pregliasco: "In autunno ipotesi lockdown"

Il virologo avverte: "Omicron schiva la protezione da guarigione: il 9% di chi ogni giorno si infetta ha già avuto il Covid"

Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco

Con la curva dei contagi che torna a impennarsi per effetto di Omicron 5 e dell'allentamento delle misure anti Covid, che in Lombardia fanno registrare numeri da zona rossa, riappare lo spettro del lockdown. Al momento solo come ipotesi per l'autunno, ma pur sempre sul campo. A rimettere in pista l'ipotesi di una chiusura è Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, che ad Affaritaliani.it commenta il nuovo incremento di casi: "Siamo in una fase di transizione tra andamento pandemico ed endemico del virus, con il quale dovremo convivere a lungo, salvo ovviamente l'insorgenza di nuove varianti più patogene. Il virus tende naturalmente ad adattarsi meglio all'ospite e rispetto a ebola, ad esempio, uccide molto meno ma si diffonde molto di più. Endemia non vuol dire aver archiviato il problema, l'andamento sarà come quello delle onde dello stagno quando si getta un sasso".

"Ci aspettavamo l'onda autunnale, è arrivata prima - spiega Pregliasco -  Omicron 5 è contagiosissima, più del morbillo e della varicella: pensando al famigerato R0, tempo fa era 2,5 con delta 7, ora siamo come stima a 15 e 17. Omicron 5 ha una grande capacità di diffusione nonostante siamo in estate, quindi caldo, vita all'aperto e maggiore ventilazione". Omicron, secondo quanto rilega il virologo, schiva la protezione da guarigione: il 9% di chi ogni giorno si infetta ha già avuto il Covid. "Qualcuno ha parlato di una variante buona, perché meno letale, ma - osserva Pregliasco - c'è da dire che si replica maggiormente nelle alte vie aeree e meno nei polmoni, se però il virus inciampa in una persona con una protezione incompleta rischia di fare danni seri". Anche per questo diventano fondamentali i vaccini, soprattutto per over 50 o 60 e per le persone fragili, mentre per i più giovani devono essere raccomandati non obbligatori come avvenuto con il Green pass. Il virologo ipotizza una vaccinazione periodica annuale come per l'influenza piuttosto che una campagna a tappe che preveda quarta, quinta o sesta dose.

Infine, per quanto riguarda le restrizioni, Pregliasco non ha dubbi: occorre pianificare e comunicare per tempo i provvedimenti. "Nonostante l'andamento incerto del virus, vanno preparati e spiegati. Penserei a una scala, a diverse ipotesi, nella quale c'è anche il lockdown ma come scenario meno probabile.