Omicron 5 si diffonde i casi aumentano del 50% in una settimana

Dopo mesi, crescono anche i ricoveri. Pregliasco: “Siamo di fronte a una nuova ondata, picco a fine luglio”

Omicron è stato scoperto in Botswana e Sudafrica a novembre 2021

Omicron è stato scoperto in Botswana e Sudafrica a novembre 2021

Nell’ultima settimana i casi di Sars-Cov-2, il virus che causa il Covid-19, sono aumentati del 50 per cento. È la seconda settimana che si registra un aumento dei contagi e, dopo mesi, sono tornati a crescere anche i ricoveri. La causa è la sempre maggiore diffusione della variante Omicron B.A.5, chiamata Omicron 5, che già a inizio giugno rappresentava oltre un quarto di tutti i casi nazionali.

La prevalenza di Omicron 4 e 5

La variante Omicron, in generale, aveva una capacità di trasmissione 2-3 volte maggiore rispetto alla Delta. Le sue sotto-varianti B.A.2 si diffondeva ancora più rapidamente. Ora, Omicron 4 e 5 sembrano essere le varianti più trasmissibili di sempre. Rapidamente, si stanno sostituendo a quelle precedenti.

Secondo le ultime analisi dell’Istituto superiore della sanità (Iss) Omicron 4 e 5 hanno rispettivamente una prevalenza del 12 e del 24 per cento. Queste analisi risalgono al 6 giugno, oggi questi numeri sono molto più alti ed è possibile che rappresentino già la maggioranza dei nuovi casi in Italia.

 

Quali sono i sintomi di Omicron 4 e 5

Non ci sono ancora certezze, ma alcuni dati preliminari sostengono alcune differenze tra i sintomi tra le nuove sotto-varianti e quelle precedenti. Ad esempio, c’è meno probabilità di perdere gusto e olfatto. Secondo una ricerca sudafricana, i sintomi più comuni sono mal di gola, congestione nasale, tosse secca e dolori muscolari, soprattutto lombari. Tutto considerato, comunque, è probabile che i sintomi di Omicron assomiglino a quelli di Delta più di quanto non differiscano.

 

Siamo di fronte a una nuova ondata?

L’attuale aumento di casi è largamente sottostimato. Secondo alcuni esperti interrogati negli ultimi giorni, i contagi reali sarebbero dal 30 al 50 per cento in più di quelli ufficiali. In parte per il mancato tracciamento, in parte perché molte persone positive sono asintomatiche e infine a causa di una minore propensione a segnalare la propria positività.

“Siamo nel mezzo della nuova ondata ed il picco sarà a fine luglio. Con Omicron 5 non basta aver fatto tre dosi di vaccino e aver contratto il virus», ha detto il virologo dell'Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco su Radio1. Per questo, affermano gli esperti, è importante continuare ad indossare le mascherine negli assembramenti, soprattutto nel caso di anziani e persone fragili.

 

La protezione dei vaccini e la malattia

In questo momento, il virus sta circolando con una libertà che non ha mai avuto, infettando sia vaccinati che non vaccinati. Tuttavia, secondo gli ultimi dati dell’Iss, l’impatto del virus provocando danni maggiori soprattutto tra la popolazione non vaccinata. Rispetto a coloro che sono vaccinati con terza o quarta dose, i non vaccinati finiscono in terapia intensiva 4 volte più spesso e hanno un tasso di morte quasi 7 volte maggiore.

Fino ad ora, non è chiaro se Omicron 4 e 5 causino una malattia più grave rispetto alle precedenti varianti. In uno studio recente, non ancora pubblicato, gli scienziati hanno scoperto che le sotto-varianti si replicano meglio nelle cellule umane e causano malattie più gravi nei criceti rispetto a BA.2. Diversamente, una ricerca condotta in Danimarca, dove BA.4 e BA.5 si sono diffusi rapidamente, non hanno riscontrato segni che le nuove sotto-varianti stiano causando malattie più gravi rispetto alle forme precedenti di Omicron.