Suicidio Paitoni, l'ex moglie: "Penso solo a mio figlio ucciso"

La donna non vuole commentare il gesto dell'ex marito in cella: "Per me c'è soltanto Daniele"

Davide Paitoni con il figlio Daniele

Davide Paitoni con il figlio Daniele

Morazzone (Varese) - Un biglietto indirizzato al suo compagno di cella, che era stato spostato dopo essere risultato positivo al Covid. Un messaggio per esprimere il suo pentimento per avere ucciso Daniele, il suo bambino di sette anni, sgozzato nell’abitazione del nonno paterno, a Capodanno. Uno degli ultimi gesti, forse l’ultima riflessione che ha attraversato Davide Paitoni prima di togliersi la vita, nel carcere di San Vittore.

"Il mio pensiero è ventiquattr’ore su ventiquattro solo per il mio bambino". La voce di Silvia Gaggini è dolce come sempre, il tono al solito cortese. Ha scelto il silenzio, lo mantiene anche di fronte al suicidio dell’ex marito. L’uomo con cui aveva avuto un figlio, l’assassino di suo figlio. Anche Silvia è stata colpita, quella terribile serata di Capodanno, quando il coltello dell’uomo l’ha raggiunta per tre volte.

Era stata proprio lei che nulla poteva temere, ad accompagnare il piccolo dal marito, che trascorreva in casa del padre, a Morazzone, gli arresti domiciliari per il ferimento di un collega. A Morazzone nessuno abita più nella casa di via Cuffia dove, nelle sue ultime vacanze natalizie, Daniele ha vissuto ore e giornate felici accanto a quel papà che idolatrava. Renato Paitoni, il padre di Davide, si è trasferito.

"Renato - ricorda una coppia di vicini - era venuto qui circa otto anni fa. Era un bravo fotografo, aveva il negozio a Induno Olona. Era molto attaccato al nipotino. Quando i genitori di Daniele erano ancora insieme usciva di casa dicendo ‘Oggi vado a fare il baby sitter". Anche Renato Paitoni era rimasto nella ragnatela di inganni tesa dal figlio. Davide lo aveva convinto a rimanere nella sua camera, davanti al televisore, in attesa della sorpresa che il nipote gli stava preparando. In un messaggio vocale aveva poi svelato l’inganno: "Quel disegno che ti stava facendo Daniele non era vero papà, era solo per tenerti in camera".