Olimpiadi Invernali 2026, cantieri in ritardo

Sul palazzetto dello sport a Santa Giulia pendono ancora i ricorsi al Tar. Tempo fino a settembre

Olimpiadi 2026

Olimpiadi 2026

Mancano tre giorni al 6 febbraio. Quel giorno, nel 2026, è in programma la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina nello stadio milanese di San Siro. Quattro anni all’alba. A che punto siamo? Le scadenze per approvare i progetti e avviare le opere olimpiche, in particolare a Milano e in Lombardia, sono in linea con il cronoprogramma? Nella sede della Fondazione a Cinque Cerchi negli ultimi piani della Torre Allianz, a CityLife, la macchina organizzativa lavora a pieno ritmo da settimane. Lo scorso 22 novembre è stata costituita Infrastrutture Milano-Cortina Spa, l’ultimo tassello per completare l’organigramma della governance. Eppure non tutto sembra filare liscio, anzi. Le grida d’allarme del presidente del Coni e della Fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò negli ultimi mesi non sono passati inosservati. L’ultimo è dello scorso 24 gennaio: "Siamo indietro, a quasi tre anni dall’assegnazione non è partito ancora un cantiere. Sono preoccupato". Certo, Malagò aggiungeva che il 90% delle strutture per i Giochi già c’è, perché le nostre Olimpiadi invernali saranno all’insegna della sostenibilità economica e ambientale, ma qualche nuova struttura va realizzata e i nodi da sciogliere non mancano. A Milano l’obiettivo principale è costruire un nuovo maxi-impianto multifunzionale, che all’interno dei confini del capoluogo lombardo manca dal 1985, quando il tetto del Palazzetto dello Sport di San Siro crollò sotto il peso di una storica ma nefasta nevicata. La nuova Arena – nel dossier olimpico chiamata PalaItalia, 16 mila posti – sorgerà a Santa Giulia, periferia sud-est della città, sui terreni di Risanamento Spa, in cui sono già in corso le bonifiche. Il progetto preliminare è stato affidato a Eventim, l’impianto ospiterà le partite di hockey su ghiaccio maschile. Due ricorsi al Tar, però, mettono a rischio l’iter del progetto e dell’opera. Il primo è di Forumnet, la società del gruppo Cabassi che è proprietaria del Forum di Assago. Il secondo è dell’immobiliare Ametista, proprietaria del Galleria Borromea Shopping Center a Peschiera Borromeo. Se i contenziosi amministrativi non si risolveranno entro settembre-ottobre, termine entro cui avviare i cantieri, scatterà l’allarme rosso. Ma ci sono anche buone notizie. Il ricorso al Tar che bloccava la realizzazione della Milano Hockey Arena (8 mila posti) a Lampugnano, nell’area dell’ex Palasharp, è stato vinto dal Comune (sempre contro Forumnet) e l’iter progettuale va avanti. Martedì, inoltre, è stato chiuso l’accordo per realizzare la quarta corsia della Tangenziale Est per agevolare l’accesso al PalaItalia. Il terzo impianto olimpico milanese, invece, c’è già, è il Forum di Assago per le gare di pattinaggio di velocità.