Olimpiadi 2026, la governance sarà duale

Ci saranno due realtà differenti: il comitato organizzatore e una società pubblica che seguirà la realizzazione delle opere

Antonio Rossi, Martina Cambiaghi, Attilio Fontana, Lara Magoni e Alan Rizzi

Antonio Rossi, Martina Cambiaghi, Attilio Fontana, Lara Magoni e Alan Rizzi

Milano, 25 luglio 2019 - – Sarà  una governance duale quella delle Olimpiadi Invernali del 2026. A sottolinearlo è stato Antonio Rossi, sottosegretario della Regione con delega ai Grandi eventi sportivi, durante una commissione al Pirellone alla quale ha partecipato anche Martina Cambiaghi, assessore regionale allo Sport.

«Vi saranno due realtà differenti – spiega Rossi –: un comitato organizzatore che si occuperà della manifestazione e una società a partecipazione pubblica che seguirà la realizzazione delle opere infrastrutturali. La loro forma giuridica deve ancora essere decisa, ci stiamo lavorando in accordo con i Comuni di Milano e Cortina e la Regione Veneto. Nei prossimi giorni incontreremo a Palazzo Chigi il sottosegretario Giancarlo Giorgetti proprio per parlare del comitato organizzatore. A settembre ne verrà nominato l'amministratore delegato». La presidenza dello stesso andrà, invece, a Giovanni Malagò in quanto numero uno del Coni. «A dicembre – ha proseguito Rossi – la commissione del Cio sarà a Milano per presentare i benefici attesi dalle Olimpiadi».

«Il nostro ruolo – ha fatto sapere Cambiaghi in riferimento alla Regione – è programmare le politiche sportive da qui al 2026 con l'obiettivo di crescere la futura generazione olimpica. Bisogna lavorare sia sull'impiantistica sia sulla promozione e in quest'ottica abbiamo già stanziato 1,4 milioni per sostenere le spese per la stagione sciistica e altri 8 milioni per riqualificare e ristrutturare gli impianti di risalita, per innevamenti artificiali rapidi entro le 48 ore». Da Palazzo Marino è Pierfrancesco Maran, assessore comunale all'Urbanistica, a tornare sul tema olimpico per sottolineare l'urgenza di un'infrastruttura in particolare: «L'alta velocità Brescia-Padova è essenziale per le connessioni del Nord Italia, fondamentale anche in ottica della futura Tav e da inaugurare entro le Olimpiadi del 2026. Per questo preoccupano le dichiarazioni del professor Carlo Ponti (presidente della Commissione costi-benefici ndr) atte a creare ulteriori rallentamenti e magari una strategia politica per bloccarla come contentino ora che si sblocca la Tav. Ci batteremo come leoni per difenderla».