Spostamenti tra regioni: cosa cambia dal 15 febbraio? Le ipotesi

Il divieto potrebbe essere prorogato fino al 5 marzo. Intanto è stata decisa la riapertura degli impianti da sci, ma solo in zona gialla

Rebus spostamenti tra regioni

Rebus spostamenti tra regioni

Milano, 5 febbario 2021 - Mentre tornano a salire i contagi da Coronavirus, in Italia, si guarda al nuovo Dpcmche dovrebbe arrivare entro il 15 febbraio, giorno in cui scadranno o comunque verranno ripensati i punti fissati dal governo nell’ultimo decreto: divieto di spostarsi tra Regioni gialle, divieto degli sport di contatto (apertura palestre e piscine) e sospensione dei concorsi della Pubblica amministrazione. Per quanto riguarda gli impianti da sci, ieri, il Comitato tecnico scientifico ha deciso di riaprirli dal 15 febbraio ma solo nelle zone gialle. Una scelta avvenuta durante la riunione nella quale è stato discuso ed esaminato il protocollo di sicurezza preparato dalle Regioni. Sul resto, niente è sicuro, anche perchè potrebbe esserci una proroga delle misure in modo da portarle alla scadenza naturale delle altre previste dall'ultimo Dpcm firmato da Giuseppe Conte, ovvero il 5 marzo. I dubbi arrivano soprattutto dal fatto che manca un Esecutivo: in uno stato di crisi a chi tocca assumere eventuali provvedimenti? Al governo uscente, in sella per l'ordinaria amministrazione, o a quello che verrà, dove il nuovo premier potrebbe essere Mario Draghi

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Sci, aprono gli impianti del Cimone (Foto Dire)Impianti da sci

Dal 15 febbraio impianti sciistici aperti ma solo nelle zone gialle. Bocciata, dunque, la proposta dei governatori di far ripartire lo sci anche in zona arancione con capienza ridotta al 50% su funivie, cabinovie e seggiovie e l’utilizzo obbligatorio di mascherine Ffp2. E' quanto deciso dal Comitato tecnico scientifico, durante la riunione nella quale e' stato discuso ed esaminato il protocollo di sicurezza preparato dalle Regioni per disciplinare la riapertura degli impianti sciistici. Un sospiro di sollievo, quindi, per gli operatori della montagna delle zone gialle. Soddisfatto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Un primo ottimo passo per tutto il comparto produttivo delle nostre montagne che era chiuso da quasi un anno". "Condividiamo la decisione del Comitato tecnico scientifico - ha aggiunto l'assessore alla Montagna della Regione Lombardia, Massimo Sertori -, ma è incomprensibile il cambiamento radicale di posizione assunto dal Cts in relazione alla possibile apertura degli impianti in zona arancione, applicando le misure restrittive aventi come finalità una fruibilità in sicurezza. Questo avrebbe consentito non solo la programmazione delle attività, ma anche una prospettiva di continuità certa per gestori, lavoratori e per tutta la filiera del comparto turistico invernale". "Ci sembrava e ci sembra importante - ha concluso Sertori - ottenere il giusto equilibrio tra la tutela della salute e la tutela dell'economia e del lavoro. Continueremo la nostra azione politica e istituzionale per raggiungere questo obiettivo".

Spostamenti fra regioniSpostamenti tra regioni

Senza un provvedimento del governo per prorogare la scadenza del divieto di spostamento tra regioni si potrebbe tornare a viaggiare dal 15 febbraio. Al momento il governo uscente non ha richiesto alcun parere al Comitato tecnico scientifico, come accaduto per il via libera agli impianti da sci: trattandosi di una limitazione alle libertà personali, la decisione dovrebbe arrivare con un provvedimento del premier (al momento ancora Giuseppe Conte) su richiesta del ministro della Sanità, Roberto Speranza. Nel caso in cui non ci fossero ulteriori comunicazioni, però, il divieto decadrebbe. Di conseguenza, si potrebbe tornare a circolare liberamente tra regioni senza autocertificazione, che al momento è consentito solo per ragioni di lavoro, necessità, salute o per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione, comprese le seconde case acquistate o affittate prima del 20 dicembre. Se invece la scadenza venisse prorogata, si andrebbe al 5 marzo e, a quel punto, potrebbe essere già il nuovo premier a scegliere cosa fare. Tutto dipenderà dall’andamento dei contagi della prossima settimana: gli effetti positivi delle chiusure di Natale si stanno esaurendo, e gli esperti guardano con preoccupazione l’avanzata delle nuove varianti più contagiose.

I colori delle regioni e le regole della zona gialla e della zona arancioneColori regioni: cosa cambia oggi

Oggi si decidono i colori delle regioni. Si parte da questa situazione: 16 territori in zona gialla (tra cui la Lombardia), cinque in zona arancione (Bolzano, Umbria, Puglia, Sicilia, Sardegna), nessuno in zona rossa. Chi sarà promosso e chi passerà in una fascia con misure più restrittive? Lo deciderà il ministro della Salute, Roberto Speranza, che sulla scorta del monitoraggio settimanale del Covid e dell'esito della riunione della Cabina di Regìa, firmerà la nuova ordinanza. Di sicuro nessuna regione entrerà ancora nella nuova fascia bianca che accoglie i territori supervirtuosi. Dalla settimana succesiva però la Basilicata ci spera.

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Lombardia in zona gialla dal 13 dicembreZone a colori, fino a quando?

Quanto durerà il sistama a colori? Di sicuro fino al 15 febbraio, ma è probabile che si arrivi anche al 5 marzo. Poi servirà un nuovo decreto per disciplinare le restrizioni se saranno ancora necessarie oppure se si andrà verso l'adozione di altri sistemi.  Intanto, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, vuole cambiare le regole, mettendo al bando zone e colori. E, qualche giorno fa, ha cercato l’appoggio del primo cittadino di Milano, Beppe Sala. "Proponiamo insieme, in tempi rapidi, di modificare le attuali determinazioni in capo a Dpcm che confermo essere astrusi e incomprensibili. Lavoriamo insieme per fare in modo che, attraverso regole certe e controlli efficaci, venga superato questo sistema delle zone “a colori” che ogni settimana produce chiusure insensate e incomprensibili per la stragrande maggioranza dei cittadini e aperture sempre soggette a revisioni successive. Abbiamo bisogno di un sistema più stabile che sia chiaro sui comportamenti consentiti, con regole certe che consentano a cittadini e attività di programmare la propria vita in sicurezza. Sindaco Sala, se ci sei batti un colpo! E dichiara pubblicamente che sosterrai la proposta che la Lombardia intende sottoporre a quello che sarà il nuovo Governo”.