Nuovo Dpcm Conte, ecco cosa cambia in Lombardia

Coprifuoco anticipato e limiti agli spostamenti con l'individuazione di tre aree di rischio

Lockdown a Milano, strade deserte

Lockdown a Milano, strade deserte

Milano, 2 novembre 2020 - Prende sempre più forma il nuovo Dpcm che oggi il premier Giuseppe Conte ha presentato nella mattinata alla Camera dei deputati, che ha poi approvato la risoluzione di maggioranza - 284 sì, 178 astenuti (il centrodestra) e un contrario - e autorizzato l'esecutivo a "a intervenire con misure restrittive crescenti". Il presidente del Consiglio ha poi presentato il nuovo provvedimento anche al Senato. Le misure riguardano la chiusura dei musei e delle mostre, la riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50 per cento, la limitazione della circolazione dei cittadini durante le fasce orarie più tarde, un coprifuoco anticipato alle 21 (rispetto al coprifuoco già in vigore a partire dalle 23 in Lombardia) La Lombardia ha già messo in pratica alcune misure che saranno estese al resto del Paese, tra cui la chiusura dei centri commerciali durante i festivi e i pre-festivi e la didattica a distanza integrale per le scuole secondarie di secondo grado.

In Lombardia, però, quasi sicuramente scatteranno provvedimenti più drastici e e severi. Il presidente del Consiglio ha parlato infatti di misure "differenziate in base ai diversi scenari regionali", spiegando che saranno individuate tre aree differenti, “corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio. L’inserimento di una Regione in una delle tre aree avverrà con ordinanza del ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio della Regione, dopo aver valutato la combinazione di diversi parametri. Sempre con ordinanza del ministero della Salute si potrà uscire da un’area a rischio ed entrare in un’altra". Sulla base dei parametri di rischio, non il solo Rt (che in Lombardia nell'ultima rilevazione è superiore a 2) ma altri 20 indicatori tra cui il numero di casi positivi rilevati, il numero di ricoveri, la percentuale di tamponi positivi sul totale effettuato e il numero di focolai di trasmissione. Ed è molto probabile, ma non certo, che la Lombardia rientri nella fascia massima di rischio. D'altronde la Regione, nell'ultimo monitoraggio di Iss e ministero della Salute, ha già raggiunto la fase 4, quella di una trasmissione non controllata del virus.

Il sindaco Sala: "No ipotesi lockdown"

Prima di prendere decisioni sul territorio, però, si aspetta il nuovo Dpcm. Intanto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha fatto sapere che "ad oggi lato Regione Lombardia non si ipotizza nemmeno lontanamente di andare verso un lockdown stile marzo e aprile e io lo condivido". E ha aggiunto: "Fontana ha sottolineato, e di questo ne abbiamo parlato anche durante il fine settimana, che a nuove restrizioni deve corrispondere ristoro da parte del governo, indicando quanto e quando rispetto a chi viene chiuso". Il primo cittadino ha ricordato come nel vertice del 19 di ottobre "si era ipotizzato che si arrivasse al 31 di ottobre da 435 a 800 terapie intensive al massimo", ma "da questo punto di vista la situazione sembra essere un po' meglio". Forse anche in virtu' di questo, il comitato tecnico scientifico regionale "ha detto che probabilmente le misure che abbiamo gia' preso possono avere inciso", anche se "siamo ancora in una fase iniziale". Di fatto pero' come ha affermato Sala "probabilmente i comportamenti della gente, un po' spaventata e un po' sensibilizzata, hanno portato a qualcosa che non puo' essere letto con totale serenita', ma che e' un filo meglio di quanto si poteva immaginare 10 giorni fa".  A questo punto il sindaco di Milano ha ribadito di aspettare il Dpcm, ma non solo, "anche che la Regione confermi che la Lombardia e' nella fascia piu' alta, cosa che - ha precisato - non e' automatica". Relativamente ai mercati scoperti, spesso luoghi teatro di assembramenti e frequentati da anziani, "qualcuno suggeriva di ragionare sulla loro gestione", ha puntualizzato Sala, dopodicè sarà Fontana, "alla luce del dpcm e di quanto ci si e' detti oggi, ad aggiungere eventualmente qualcosa alla citta' di Milano". 

Fontana: "Aspettiamo le decisioni del Governo"

Lo stesso Fontana ha parlato di "riunione interlocutoria". "Le parti - si legge in una nota di Regione Lombardia - si sono lasciate con l'accordo di aggiornarsi in temp rapidi, non appena saranno formalizzati i nuovi provvedimenti del Governo.  Il governatore - prosegue la nota - ha fatto presente ai sindaci che alcune delle eventuali nuove restrizioni annunciate dal presidente del Consiglio sono già in vigore in Lombardia, come il 100% della didattica a distanza nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica e la limitazione oraria degli spostamenti". "Il presidente Fontana - si sottolinea - ha quindi spiegato che, secondo quanto riferito dal Governo, verrebbero previste eventuali 'fasce' all'interno delle quali potrebbero essere applicate ulteriori misure restrittive graduali da concordare tra Governo e Regioni. Un modello che non coincide con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni secondo cui non bisognava differenziare i provvedimenti tra territori e territori, ma agire con scelte di carattere nazionale. Richiesta, questa, a oggi, non accolta dall'Esecutivo". "Infine - conclude la nota - il governatore Fontana ha riferito di avere, ancora una volta, sollecitato il Governo a garantire ristori concreti e adeguati per le categorie interessate da nuove restrizioni".

Gori: "No a misure più leggere per Bergamo"

"Bene il metodo definito tra Governo e Regioni, ma non è chiaro quali misure vadano associate a livello locale ai diversi livelli di contagio e di saturazione delle strutture sanitarie: lo capiremo nei prossimi giorni. La situazione lombarda è tra le più critiche: siano tra i livelli 3 e 4, è quindi molto probabile un'ulteriore 'stretta' delle relazioni sociali, anche se al momento non si parla di lockdown", ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, al termine della riunione con il governatore Attilio Fontana e i primi cittadini degli altri capoluoghi di provincia lombardi. Per Gori, "l'importante è che siano automatici anche gli aiuti economici per le imprese e per i lavoratori cui si chiedono sacrifici per tutelare la salute pubblica. Bergamo continua ad essere la provincia lombarda meno colpita ma anche qui l'indice Rt è vicino a 1,5: un segnale che ci deve preoccupare e che al momento impedisce di immaginare misure più leggere rispetto al resto della regione". 

Pregliasco: "Nuovo Dpcm sia chiaro per tutti"

"Speriamo che il nuovo Dpcm sia chiaro per tutti i cittadini, e che tutti capiscano che i contatti sono a rischio e che è necessario utilizzare questo nuovo 'galateo' senza abbassare la guardia. In questa fase dico no all'allarmismo, che poi si riflette sui colleghi medici in prima linea", ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. Cosa ne pensa dell'idea di tenere a casa gli over 70? "Bloccarli li rende ancora più soli, cerchiamo piuttosto che vengano più protetti anche a casa, o quando escono". Ottimista Massimo Clementi, ordinario di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano: "Mi sembrano razionali e ben proporzionate senza essere né eccessive né troppo blande, mi pare vadano nella giusta direzione. E se verranno mantenute almeno per una ventina di giorni, questa volta potrebbero essere in grado di ottenere un controllo dell'infezione".  

Nuovo Dpcm, cosa cambia/ Coprifuoco serale nazionale

Sul tavolo l'ipotesi di un 'coprifuoco' su tutto il territorio nazionale alle 21 o alle 22 (l'orario è ancora in corso di valutazione). Al centro della discussione anche una possibile chiusura dei ristoranti la domenica, che però non piace a molti. Centri commerciali chiusi nel weekend, ad eccezione di negozi alimentari, farmacie e parafarmacie.

Gli spostamenti

Previsto un limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio" salvo esigenze di lavoro, studio e salute.

Trasporti pubblici

Il governo prevede a livello nazionale "la riduzione al 50% del limite di capienza dei mezzi pubblici locali"

Scuola, Dad al 100% alle secondarie

Nel dpcm si prevede "anche integralmente" la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. Sotto questo aspetto non cambia nulla in Lombardia, dove un provvedimento analogo è stato anticipato dal governatore Fontana.

Chiudono mostre e musei

Ulteriore stretta al mondo dell'arte e della cultura: chiuderanno infatti musei e mostre. Off limits corner giochi all'interno di bar e tabaccherie. "In linea con la chiusura delle sale bingo e delle sale scommesse" introdotta con il Dpcm dello scorso 24 ottobre, ha spiegato il premier "chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano"