Per approfondire:
Roma, 28 dicembre 2021 - Dal 3 gennaio, in molte regioni del Nord Italia, occorrerà risintonizzare i televisori. E per chi non ha un televisore (o un decoder) hd sarà necessario comprarne uno nuovo (ci sono a disposizione degli incentivi governativi).
Ma per alcuni mesi, anche chi non ha un televisore hd, potrà continuare a vedere la tv con il vecchio apparecchio. Fino alla fine del 2022 le varie emittinti potranno ancora trasmettere in simultanea con i nuovi e vecchi standard. Solo che, chi ha una tv "vecchia" troverà i canali Rai e Mediaset non più ai numeri dall'1 al 6 (qui li potrà vedere solo chi ha un televisore dotato dei nuovi standard) ma su "altri numeri" (i numeri dei canali potrebbero variare da zona a zona) sicuramente oltre il 10.
- Lo switch off
- Il calendario regione per regione
- Dove è già stato fatto
- Nuovo digitale in tutta Italia dall'8 marzo
- Come verificare se la tv è compatibile
- Doppio binario fino al 2023
- I bonus
- Decoder consegnato a casa agli over 70
Lo switch off
"Dal 3 gennaio prosegue la riorganizzazione delle frequenze tv sul digitale terrestre che coinvolgerà gran parte delle regioni del nord Italia". Lo comunica il Mise (Ministero dello sviluppo economico), indicando che "i cittadini dovranno risintonizzare i canali tv per continuare a guardare i programmi televisivi.
Il calendario delle regioni
Secondo la nuova roadmap stabilita dal Ministero dello Sviluppo economico saranno interessate dal 3 gennaio al 9 marzo la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Lombardia (tranne la provincia di Mantova) e le province di Piacenza, Trento e Bolzano. In queste zone già alcune frequenze Rai (come Rai 4, Rai 5, Rai Gulp ad esempio) hanno già effettuato il passaggio all'Hd.
Dal 9 febbraio al 14 marzo il Veneto, la provincia di Mantova, il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia Romagna.
Dove è già stato fatto
La riorganizzazione delle frequenze è già stata avviata in Sardegna il 15 novembre e si completerà il prossimo 4 gennaio con gli altri canali Rai (Rai 1, Rai 2, Rai 3 Tgr Regionale e Rai News).
Nuovo digitale in tutta Italia dall'8 marzo
L'8 marzo 2022, invece, le emittenti televisive nazionali provvederanno a dismettere la codifica di trasmissione Mpeg-2 ed attivare in tutto il Paese la codifica Mpeg-4 sullo standard tecnologico DVBT, che consentirà di vedere i programmi in alta qualità solo per chi ha un televisore che supporta questa tecnologia.
Come verificare se la Tv è compatibile
Se sintonizzando i vostri televisori sui canali 100 e 200 riuscite a vedere le una schermata con un riquadro bianco con la scritta "Test Hevc main" vuol dire che il vostro Tv è adatto alla ricezione del nuovo segnale. Non bisognerà dunque acquistare nè una nuova Tv nè un nuovo televisore. Basterà risintonizzare l'apparecchio. Se avete una Tv acquistata prima del 2015 è quasi sicuro che non vedrete nulla (dopo il 2022 visto che fino a quella data sia Rai che Mediaset che le altre aziende televisive continueranno a trasmettere col doppio segnale). Ma a quel punto allora bisogno di una nuova televisione o di un decoder. O di un'antenna over-the-air.
Doppio binario fino al 2023
Fino al 31 dicembre 2022 infatti le emittenti televisive nazionali potranno continuare comunque a trasmettere simultaneamente con entrambe le codifiche, ma sui numeri del telecomando da 1 fino a 9 ci saranno i canali con la nuova codifica.
I bonus
I cittadini che avranno necessità di cambiare il televisore o di acquistare il decoder potranno continuare a richiedere i bonus messi a disposizione dal Mise, le cui risorse sono state, "su volontà del ministro Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario Anna Ascani, ulteriormente rifinanziate con 68 milioni di euro nella legge di bilancio 2022", spiega una nota del Mise..
Decoder consegnato a casa per gli over 70
Nella manovra è stata inserita anche una nuova agevolazione che prevede la consegna dei decoder a casa degli anziani over 70 con reddito inferiore a 20.000 euro, attraverso una apposita convenzione tra Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane. E' stata inoltre già avviata dal Mise una collaborazione con le regioni coinvolte dalla riorganizzazione delle frequenze che partirà il 3 gennaio per coordinare iniziative di comunicazione funzionali a raggiungere capillarmente tutti i comuni interessati.
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