Nuovo decreto e le ipotesi sulle riaperture: cosa può cambiare

Per convocare la cabina di regia decisivi contagi e campagna vaccinale

Una parrucchiera

Una parrucchiera

Milano - Riaperture, sì. Ma quando e come? Archiviata la tre giorni di Pasqua che ha visto tutta l'Italia in zona rosa, la ripartenza torna al centro del dibattito politico. Una cabina di regia potrebbe essere convocata nei prossimi giorni - anche se al momento non è stata fissata alcuna data - per valutare la possibilità di riaperture dal 20 aprile. Il quadro epidemiologico è costantemente monitorato ed è sulla base dei dati elaborati settimanalmente dall'Iss, Direzione generale Prevenzione e Regioni che verrà valutata la situazione sulla diffusione del contagio e sulle misure e i tempi necessari.  

Fondamentale per orientare l'esecutivo targato Mario Draghi sarà l'accelerazione del piano dei vaccini. Solo alla luce della curva epidemiologica e dell'andamento della campagna di vaccinazione sarà possibile decidere le prossime mosse: ogni discussione su questo punto resta ancorata ai dati scientifici. La parola d'ordine sarà quindi gradualità e pianificazione in modo da definire - non appena i dati lo consentiranno - chi e quando potrà alzare le serrande. Nel frattempo giovedì 8 aprile ci sarà un primo appuntamento: l'incontro con le Regioni, con il tema del Recovery all'ordine del giorno. I governatori, che vedranno anche il ministro Mariastella Gelmini, chiederanno all'esecutivo di valutare il quadro e di approntare, se dovessero calare i contagi, un calendario per ridare fiato alle attività danneggiate anche dall'ultimo lockdown di Pasqua. 

Si muovono anche gli schieramenti politici. Il leader della Lega Matteo Salvini potrebbe incontrare in settimana il presidente del Consiglio Draghi. In campo anche Forza Italia: "Gli imprenditori, i ristoratori, gli albergatori, i baristi, i gestori di piscine e palestre, i tanti lavoratori costretti a tener abbassate le saracinesche delle proprie attività, stanno seguendo le indicazioni del governo con grande senso di responsabilità e con estremo rispetto per la collettività. Ma esigono risposte adeguate e immediate, per poter tenere in vita le imprese e avere una prospettiva di speranza" ha detto Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. 

Intanto da martedì cambia nuovamente la mappa dei colori: Veneto, Marche e provincia autonoma di Trento tornano in arancione. Per le altre regioni nessun cambiamento. E ora la Lombardia punta al 9 aprile, giorno del prossimo monitoraggio dell'Iss, per sperare in un passaggio in zona arancione. Nel frattempo da mercoledì – come previsto dal nuovo decreto del governo Draghi – riprenderà l'attività didattica in presenza in zona rossa fino alla prima media mentre dalla seconda media alle superiori è previla la Dad. In arancione, invece, per queste ultime il ritorno tra i banchi sarà al 50%.