Covid: l'arrivo della nuova variante Xe e la corsa di Omicron 2. Cosa sappiamo (per ora)

Oms: BA.2 è nel 93,6% dei campioni depositati su Gisaid. E Xe? Le prime stime suggeriscono che abbia un vantaggio del 10% in termini di trasmissibilità (ma servono ulteriori conferme)

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Milano - Omicron BA.2 ha definitivamente soppiantato Omicron 1 ed è ormai responsabile di oltre il 90% delle infezioni Covid nel mondo. Così nell'ultimo bollettino dell'Organizzazione mondiale della sanità che dedica una sezione alle varianti. In particolare Omicron BA.2, nell'ultima settimana di marzo è nel 93,6% dei campioni depositati su Gisaid, il database open delle sequenze genetiche del virus; il 4,8 sono di BA.1.1 mentre la 'vecchia' Omicron 1 conta ormai appena lo 0,94% dei campioni. Per Xe, le prime stime suggeriscono che abbia un vantaggio del 10% in termini di trasmissibilità rispetto a BA.2, ma "la scoperta richiede ulteriori conferme". 

La corsa di Ba.2

Secondo i dati del rapporto dell'Oms, su scala globale, BA.2 ha cominciato a prendere piede già nelle prime settimane dell'anno per superare BA.1 già nella seconda metà di febbraio. Oggi è ovunque, oltre il 90%, salvo che nelle Americhe, dove è ancora al 65,79%. Per quel che riguarda le caratteristiche di BA.2, il report ricorda che secondo le ultime ricerche, un'infezione con BA.1 conferisce una protezione prossima al 95% contro BA.2 e, nei casi di reinfezione, i sintomi sono lievi. Non si riscontrano invece perdite di efficacia per i trattamenti rispetto a Omicron 1 né per i test diagnostici, sia quello molecolare sia quelli rapidi. Resta allo studio la situazione delle nuove varianti frutto di ricombinazione come quella XE, della quale al 29 marzo erano state depositate circa 600 sequenze.

Le varianti puzzle
Le varianti puzzle

Il rebus nuove varianti

Le prime stime suggeriscono che abbia un vantaggio del 10% in termini di trasmissibilità rispetto a BA.2, ma "la scoperta richiede ulteriori conferme". Indipendentemente da Xe, il rapporto avverte che "il tasso di evoluzione e il rischio che emergano nuove varianti, comprese quelle ricombinanti, è ancora molto elevato". Per questo desta qualche preoccupazione il calo delle sequenze depositate su Gisaid: erano più di 284 mila la prima settimana dell'anno per scendere a poco più di 65mila nelle ultime settimane di febbraio. "Sebbene la diminuzione delle sequenze sia coerente con la tendenza generale nei nuovi casi osservati a livello globale, può anche riflettere i cambiamenti nelle politiche di sorveglianza epidemiologica in alcuni Paesi", si legge. 

La variante Xe e le varianti puzzle: cosa sono, sintomi, contagiosità, vaccini

Bassetti su mutazioni e ricombinazioni

Per Matteo Bassetti la variante Xe di Sars-CoV-2, ricombinante di Omicron 1 e Omicron 2, "non sembra più aggressiva, più mortale e più patogenetica. Il ciclo completo vaccinale (con booster) funziona nel prevenire forme gravi. E' invece sicuramente più contagiosa (+10%). Quindi si diffonderà più velocemente e più rapidamente e potrebbe prendere il sopravvento sulle altre. Dovremo abituarci: finché c'è virus c'è variante".  "La variante Xe - ha sottolineato il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova - è un mix di Omicron 1 e 2 che si uniscono e si ricombinano. Peraltro è un fenomeno", quello della ricombinazione, "che avviene abitualmente per l'influenza senza che nessuno si preoccupi di metterlo in prima pagina", ha rilevato  l'esperto. "Mutazioni e ricombinazioni - ha evidenziato- avvengono in continuazione per tutti i virus e molti altri microrganismi".