Vaccino Novavax: quando arriva in Italia? La data del 24 febbraio. E in Lombardia?

Magrini (Aifa): "E' un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Alcuni che sembrano preferirlo". Ecco come funziona e perché potrebbe convincere gli scettici

Novavax in Italia a febbraio

Novavax in Italia a febbraio

Roma - Entro la fine di febbraio l'Italia avrà a disposizione una nuova arma nella lotta al Covid-19. "Novavax è in arrivo, dovrebbe arrivare il 24 di questo mese e essere disponibile": a spiegarlo è Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), durante la trasmissione Elisir, su Rai Tre, commentando i dati del rapporto sui vaccini presentato ieri. Il vaccino Novavax è molto atteso. Il nuovo vaccino andrà a incrementare la quantità di dosi a disposizione di sieri anti Covid. Non solo. Dal momento che Novavax adotta non a mRna messaggero, potrebbe vincere le diffidenze di molti No Vax: si tratta infatti di un vaccino più simile a quelli già utilizzati per altre malattie.

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"È un vaccino proteico, come quelli antinfluenzali. Sarà una piccola integrazione rispetto agli altri vaccini a mRna. Alcuni che sembrano preferirlo, quindi Novavax sarà presto un'opzione per un milione o due di persone che vogliono comunque vaccinarsi" ha aggiunto Nicola Magrini. "Mentre Valneva", ha aggiunto, "è un vaccino ancor più classico e con una tecnologia più vecchia, si tratta di un vaccino inattivato che arriverà ancora più avanti". In qualsiasi caso, quelli a mRna "si sono rivelati i vaccini più efficaci" e "su cui non c'è da avere nessun dubbio rispetto a interferenze geniche, genetiche".

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Come funziona

L'uso di Novavax è stato approvato nella seduta della Ctss dell'Aifa lo scorso 22 dicembre (per tutti coloro che hanno dai 18 anni in poi). Gli studi clinici condotti fino ad ora indicano che una doppia dose del Novavax fornisce una protezione del 90% contro il Covid sintomatico, un'efficacia dunque simile a quella degli altri vaccini già in circolazione. Il vaccino Novavax sfrutta la tecnica delle proteine ricombinanti, la stessa utilizzata anche per vaccini contro herpes o meningite. ). Verrà utilizzato nella somministrazione come ciclo primario di vaccinazione e non come booster, ovvero non per il richiamo successivo.

In Lombardia

Ma come verrà utilizzato? In Lombardia - ha reso noto la Regione - per l'utilizzo del vaccino Novavax la Regione si atterrà alle indicazioni che arriveranno dal Ministero della Salute per l'individuazione del target. La modalità di offerta sarà determinata in conseguenza alle indicazioni ricevute per l'utilizzo del vaccino. Lo ha spiegato il sottosegretario regionale Fabrizio Turba, esprimendo il parere contrario della Giunta alla mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva alla Regione - come ha spiegato il proponente Marco Fumagalli - di destinare il nuovo vaccino a base proteica "a chi deve ancora fare la prima dose" anche "per andare incontro a chi è ancora scettico sui vaccini a mRna", e di indicare inoltre i centri vaccinali in cui Novavax sarà disponibile. Proposta che è stata poi respinta a maggioranza dal Consiglio regionale, con voto segreto.

 In merito all'uso di Novavax il responsabile per la campagna vaccinale Guido Bertolaso aveva spiegato che l'arrivo in Lombardia è previsto probabilmente a febbraio. Novavax  sarà inserito fra i vaccini che vengono utilizzati per la somministrazione, ma come già succede per Pfizer e Moderna non si potrà scegliere. Il nuovo vaccino "funzionerà come ora: si fa il vaccino che è disponibile. Quando ci daranno il vaccino, sarà inserito fra quelli utilizzati", non si potrà chiederne uno rispetto a un altro. 

vaccini attualmente autorizzati in Italia sono: il vaccino Comirnaty di Pfizer, il vaccino Moderna, il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca, il vaccino Janssen di Johnson & Johnson, il vaccino Nuvaxovid (Novavax) 

La scelta della Spagna

Il vaccino anti-Covid Novavax, il quinto autorizzato nell'Unione Europea, sarà raccomandato in Spagna a "persone che non si sono potute vaccinare" o che hanno "ricevuto una vaccinazione incompleta" a causa di "reazioni avverse gravi" ai vaccini a mRna, "allergie" a componenti presenti in questi vaccini o "altre indicazioni mediche": è quanto stabilito dalla commissione di esperti integrata nel Ministero della sanità, secondo l'ultimo aggiornamento della strategia di vaccinazione nazionale.